Sotto la sua “giurisdizione” Penna sguinzagliò i tecnici dell’Arpa per mettere sotto attenta sorveglianza i depuratori “cattivi”, praticamente tutti. “Qualcosa a Cassano non ha funzionato”, conclude, “sempre che il problema sia il depuratore”. E la mancata tempestiva informazione è per Penna una grave scorrettezza, dal momento che l’Arpa e le autorità sarebbero state avvisate solo dopo un sopralluogo delle guardie ambientali.
I vertici di Gestione Acqua spa sono ufficialmente “in riunione”, chiusi nelle stanze della società che gestisce l’impianto di Cassano Spinola da dove sarebbero fuoriusciti scarichi non depurati e rifiuti organici. Tra sabato e domenica gli odori sgradevoli che si sentivano fin nel paese hanno trovato una spiegazione: liquami organici nel torrente Scrivia. Come era già accaduto ad agosto, quando a causa della tossicità momentanea dell’acqua morirono molti uccelli che nell’”ambiente Scrivia” trovano una base per la loro migrazione. In quell’occasione ci fu una grande mobilitazione di volontari e guardie ecologiche per ripulire l’area, ma alla fine non fu trovato alcun responsabile dello sversamento. Problema tecnico o colpa del caldo, si disse.
Lo Scrivia è diventato nuovamente la latrina della provincia di Alessandria e sembra che nessuno – sindaco di Cassano Spinola in testa – fosse stato avvisato del disguido.
Il “portale ambiente” della Provincia di Alessandria (www.ambiente.al.it) non fa riferimento alcuno al problema dello Scrivia. L’ultima news è dell’aria malsana nelle città italiane e della riduzione di CO2 dell’ente di Palazzo Ghilini.