Non è un errore, né un eccesso casuale: quello tedesco è un gioco al massacro costante e mirato. Violento. Cinico. Scoperto: che la Germania conduca il gioco al massacro diventa fattore inappellabile per il mercato. Oggi con meno fortuna, ma in grado di produrre sempre guai alla “concorrenza”, a costo zero. Non a opera di un gruppo o una minoranza isolata: è la Germania che aggredisce l’Italia.
I commentatori corretti distinguono tra la cancelliera e il presidente della Bundesbank, suo pupillo. Che in un gioco della parti alternerebbero concessioni e rigidità per tenere buona l’opinione pubblica. Ma il gioco non è a somma zero per l’Italia. E in Germania il presidente della Bundesbank è sempre un politico che fa politica. Il presidente in carica, Weidmann, è uno che inizia la carriera all’ombra della cancelliera (i suoi predecessori erano politici a fine carriera).
Featured image, da “Totò, Peppino e la malafemmena” (1956), fonte Wikipedia.