Appuntamento annuale col derby.
Come tanti italo-australiani oggi vivrò il derby, la sfida tra la nazione dove sono nato e quella che mi ha adottato.Se nelle partite di calcio sono gli azzurri a partire per favoriti e per i socceroos ben figurare è l'obiettivo, nel rugby i ruoli si invertono, nonostante la crisi dei wallabies, la distanza tra Italia ed Australia è ancora molta, ma lo spread, come quello famigerato degli interessi sui titoli di stato, si sta riducendo, in entrambi gli sport, a dire il vero.
Nel mondo sportivo, basta dare una letta alle formazioni, e i nomi si incrociano spesso, australiani dal nome tipicamente italiano hanno vestito entrambe le maglie, siano partiti da una o dall'altra nazione. La maggior espressione di tale senso del dovere verso la nazione dei padri lo si vede nei mondiali di rugby league, dove star dell'NRL vestono la maglia azzurra e cantano l'inno di Mameli per i propri padri e i propri nonni.
Personalmente vivrò questa partita come tutte le altre, con il giusto mix di nervosismo e di tranquillità, comunque vada avrà vinto una delle mie due nazioni sia essa un'impresa storica o una conferma quanto mai cercata.
Non so ancora se seguirò la partita in diretta, o se ripiegherò sulla registrata, qui il calcio d'inizio sarà all'una di notte, gioie del fuso orario.