Ho parlato qualche giorno fa del “caso Hüseyin Aygün“: il deputato del Chp kemalista che ha chiesto di far luce sui massacri – nel 1937-1938 – degli alevi curdi a Dersim oggi Tunceli, perpetrati sotto il governo del Chp e nella piena consapevolezza di Atatürk. Da politico di razza, o magari solo molto ben consigliato, Erdoğan ha sferrato all’avversario dilaniato da scontri interni (alcuni deputati hanno chiesto l’espulsione Aygün, il segretario Kılıçdaroğlu non ha preso una posizione decisa: e anche lui è un alevi curdo di Dersim/Tunceli!): si è scusato a nome della Repubblica turca per le 13.000 vittime della brutale repressione (di una ribellione che forse non era mai esistita: lo stato turco monolitico semplicemente non tollerava le differenze), ha suggerito al Chp di fare altrettanto; mentre il vice premier Bülent Arınç ha proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta con peino accesso agli archivi finora impenetrabili. Non è un bene, in una democrazia, quando le forze d’opposizione non sono in grado di divenire alternativa di governo: ma di certo il responsabile non è Erdoğan.