Descrivere l’indescrivibile… il mistero si manifesta solo per allusioni celate

Creato il 22 luglio 2012 da Mente Libera

Ma se l’universo è movimento e non in riposo, se è una forma di attività e non una massa di materia, se è infinito e non finito, se è costantemente mutevole e mai stabile, mai lo stesso, se è un’onda che non si posa mai… come potremmo anche solo tentare di descriverlo?
Eppure non possiamo non cercare di descriverlo, perché questo significherebbe cessare di esprimersi e cessare di esprimersi equivale a cessare di vivere.

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Jung insegnava che l’avvicinarsi di un archetipo crea vortici di simmetrie fra mondo interiore e realtà esterna, crea sincronismi… e nel sincronismo l’accadimento si produce qui e ora: passato e futuro sono simmetrici sull’asse del presente. Passato e futuro girano sull’asse, sul perno del presente.
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 Soltanto per allusioni celate nel reale si manifesta il mistero. Dunque occorre saper abitare la contraddizione, il confine, la soglia.  Amarli persino, perché certo le aporie, i paradossi si possono sciogliere nel pensiero razionale, oppure nella retorica della lingua e dello stile, ma l’ambivalenza del cuore o le 1000 ragioni dell’anima sono proprio un’altra cosa. Forse sono la cosa a cui non si può rinunciare per dirsi umani.