Una borraccia al collo, colma d'acqua. Un cellulare. Alcune caramelle al gusto di limone.
Indosso una maglietta nera a mezze maniche, un jeans beige molto largo e piuttosto comodo, un paio di scarponcini marroni. L'orologio al mio polso è fermo. Il mio anello "porta-fortuna" è al suo posto, lì sull'anulare destro. L'altro anello è appeso al mio collo con questa catenina nera consumata.
Sento già la sabbia tra i capelli, che diventano più crespi del solito. La sento nella orecchie, sulle dita, sulla braccia.
Il cielo è completamente libero, il vento ha spazzato via tutte le nuvole e davanti a me c'è un panorama a due colori: quello marrone chiaro delle dune e quello azzurro del cielo, divisi perfettamente a metà dalla linea dell'orizzonte.
Frugo nelle tasche in cerca di qualcosa, non so nemmeno io cosa. Forse per accertarmi di avere qualcos'altro con me oltre a caramelle, borraccia e cellulare. Nulla. Nient'altro.
Con la coda dell'occhio noto che accanto a me c'è una busta in terra, proprio a pochi passi da me. Sul dorso della lettera c'è il mio nome. Resto sorpreso e l'apro.
"Inizia un percorso lungo, non saprai quanto e non saprai quando arriverai alla meta. Con te hai dell'acqua, impara a gestirla. C'è anche un cellulare, ma dovrai imparare a gestire anche quello. Riceverai dei messaggi, ogni tanto, forse per darti forza o forse per illuderti che arriverai. Tu ne hai pochi a disposizione, dovrai dosarli lungo il cammino. Dovrai accamparti nel deserto e sarai solo. Impara a stare solo, ad adattarti a vivere con te stesso. Solo al termine di questo lungo percorso tra le dune, potrai trovare l'oasi che cercavi."
Resto onestamente sconcertato da questa lettera. Come sono finito qui? Cos'è questo deserto e che diavolo di percorso devo fare?
Mi guardo intorno ma vedo solo sabbia, a nord, a sud...a oriente e occidente...ovunque. Ovunque io guardi, c'è solo quel panorama diviso perfettamente in due colori. Cielo e deserto. Deserto e cielo.
Dovrei decidere una direzione da intraprendere.
Beep beep.
Il suono di un messaggio sul cellulare.
"La strada vecchia ti aspetta...per sempre"
Provo a interpretarne il testo. Alzo lo sguardo e inizio a camminare. Dritto per dritto, tanto non ci sono orme da seguire o indicazioni...
L'ansia prende un po' il sopravvento. Arriverò? E soprattutto, dove arriverò?
"...di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura cosa sarò dove mi condurrà la mia natura? ...la vita non è facile ci vuole sacrificio un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione...arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione...e adesso è questo giorno di monsone col vento che non ha una direzione, guardando il cielo un senso di oppressione, ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà..."
(Lorenzo "Jovanotti" Cherubini)
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