L’attuale crisi (non solo economica) dimostra la rottura definitiva di un modello di sviluppo e implica un ripensamento dei comportamenti di consumo. I valori che emergono (sostenibilità ambientale, centralità dell’uomo, creatività quotidiana, diritti individuali) devono trasformarsi in virtù, in una lotta in cui l’individuo deve conquistarsi il diritto a essere l’autore cioè la possibilità di costruire la propria vita individuale attraverso consumi sostenibili. Il consumatore sta rivalutando le qualità tangibili, riscopre il lungo termine che la finanza selvaggia aveva svuotato di significato.
L’economia, e il consumo, non sopravviveranno senza una visione sociale rinnovata dato che l’individuo si sforzerà di creare istituzioni e regole di diritto in grado di sostenere la libertà e creatività nei consumi eleggendo, inevitabilmente, il soggetto a protagonista, contrariamente al suddito o al consumatore classico.
E’ in questo contesto che emerge il ruolo del design. Il design aiuterà a dare un senso emozionale e funzionale all’ esperienza affiancando il marketing a in senso innovativo. Il design diventa in questo modo la chiave strategica di lettura e di sintesi per le visioni economico-finanziarie dei prossimi anni.
Parlare oggi d’innovazione significa quindi dare al design e alla creatività un ruolo che fino a ieri era svolto quasi esclusivamente dalla tecnologia o dalla finanza.
L’esperienza estetica, nella sua espressione più alta legata al «sentire», al gusto e all’intuizione, permea ormai la fruizione offrendo una straordinaria opportunità a coloro che sapranno ripensare, ricrea-re e ridisegnare non solo i prodotti ma anche e soprattutto i servizi ed in genere i beni immateriali.