Alle due in punto la mia ombra rifletteva già sull’asfalto roccioso della stazione di Ferrara.
Ti trovo in forma, più bella dell’ultima volta. O forse anche troppo.
Ma, cominciamo dall’inizio: partiamo dal volo.
Nella sala d’attesa prima dell’imbarco, un via vai di viaggiatori, ma non erano mica felici e contenti come me? Io solo per una questione di prima volta ero emozionata, ma che vuoi, le partenze hanno anche un non so che di malinconico.
Se non fosse così gli aereoporti sarebbero stracolmi di gente ogni giorno.
I frequentatori più assidui di aereoporti sono studenti e lavoratori. Alcune volte invece, becchi quei tipi che scappano. Che hanno prenotato il volo d’urgenza, indipendentemente dai vestiti che portano, dalla valigia che tirano e dalla faccia che indossano.
I tipi più buffi sono sicuramente gli uomini con la valigietta rosa. Una botta di fashionismo che fa ridere.
Superata la comoda attesa sulle poltrone, si arriva ad un’attesa che ricorda molto la processione ecclesiastica. Da lì in poi, con andatura a singhiozzo, puoi detestare la voce dell’annunciatrice o apprezzare la grande vetrata che ti fa vedere con esattezza cosa può accaderti subito dopo.
Un pulmino ti porta alle scale mobili dell’aereo, e delle facce sorridenti ti accompagnano con un saluto (e non solo) sull’aereo che hai scelto.
Se scegli Rayanair preparati a “cose mai viste”, su cui è sempre bello scriverci un racconto.
Il menu del giorno: panini, pizzette, acqua, vino, birra… ma soprattutto cannelloni ripieni.
Profumi per uomo e per donna. Perché no? Magari uno si accorge che puzza, lo prende con la promozione e via.
Ma, aspettatevi di tutto come braccialetti che aiutano la concentrazione, gratta e vinci con vincite da mille euro, e udite e udite, sigarette senza fumo!
Va be, concentriamoci sul viaggio.
Tutto come ho sempre immaginato, il decollo semi-verticale, le ali di gabbiano, le nuvole di zucchero filato e l’Italia come una cartina.
“Mi raccomando non metterti vicina al finestrino, è la prima volta che voli e potrebbe farti male“, e da brava bambina: vicino al finestrino! Non potevo perdermi le meraviglie del volo. Le nuvole e la loro forma.
E se le nuvole fossero abitate? E se una volta morti andassimo veramente ad abitarle? E se la terra fosse divisa a strati, e la morte fosse l’elevazione verso lo stadio successivo? E se i nostri antenati avessero già capito tutto e non ce lo potessero dire? E se alla fine non c’è di che spaventarsi? Se fossimo illusione?
Una cosa è certa, il destino.
Ap
Intanto mi godo un po’ della particolare tranquillità di Ferrara!
Ah, e se passate da Ferrara non dimenticatevi di assaggiare la torta tipica ferrarese, la tenerina.
Questa l’ho trovata sul web, ma la prossima volta pubblicherò una foto fatta da me. O magari anche cucinata da me, perché no?