The Talibanization of America è il titolo di un articolo pubblicato su FP, il quale, a commento della polemica incendiaria (di Corani), sostiene la tesi della talebanizzazione degli Stati Uniti:
In Pakistan, “Talibanization” is a label used to describe regressive and parochial conservatism, not just the political ascendancy of Mullah Omar and his extremist disciples. When we use the label “mullah,” it is not the same thing as honoring someone by calling him “Father” or “Reverend.” Instead, we’re most likely referring to a person’s narrow-mindedness, bigotry, and possible racism.
Quindi, talebano come sinonimo di persona con vedute ristrette, bigotta e probabilmente razzista.
In questo senso, la talebanizzazione la stiamo vivendo anche noi. In Friuli Venezia Giulia, la giunta regionale cerca di vietare, con un emendamento al codice dell’edilizia, la costruzione di moschee e minareti. I consiglieri leghisti sostengono che
La nostra proposta di legge si impone di arginare la dilagante avanzata islamica.
A pochi chilometri di distanza, invece, resiste qualche figura di “Father”, o “Reverend”, per la precisione Don Aldo Danieli, che a Paderno di Ponzano (Treviso) ha deciso di continuare a mettere a disposizione dei musulmani alcuni locali dell’oratorio, in occasione del Ramadan. La lezione di Don Aldo è di tutt’altro livello, rispetto a quella dei consiglieri talebani leghisti:
«Una festa bella, anzi no, bellissima»
«Come è già accaduto negli anni passati abbiamo festeggiato in armonia, senza alcun problema o tensione»
«In fondopreghiamo tutti Dio e cerchiamo di promuovere il bene»
«Mi auguro che sia l’inizio di una nuova epoca in cui si dissolvano le paure»