Come abbiamo già scritto su Geolo ieri, siamo scettici rispetto al fatto che l’allungamento da 5 a 10 anni dello sconto fiscale possa contemporaneamente sostenere l’edilizia rinnovabile e “diminuire” l’onere da parte dello stato. E’ un modo di anacquare il sistema di incentivi che forse, ben lungi dal soddisfare i due obbiettivi, li mancherà entrambi . Si tratta, infatti, si legge su Fresialluminio, della quarta correzione in cinque anni di vigenza dell’incentivo: le rate erano tre nel 2007, da tre a dieci nel 2008 (a scelta del contribuente) e cinque negli ultimi due anni. Un trend ormai consumato e dal certo epilogo.
Come scrivevamo ieri,spesso il governo e la politica tengono conto solo degli esborsi nel breve periodo e non sono in grado di prevedere, o peggio non vogliono farlo, i vantaggi e i ritorni di medio-lungo. Vorrei schematicamente riassumere quelli che noi di Geolo crediamo siano gli indiscutibili vantaggi di una politica economica di sostegno delle energie rinnovabili e dell’edilizia “green”.
1. Il lavoro indotto che si genera grazie agli incentivi (lavori che altrimenti sarebbero rimandati, o peggio, sarebbero evitati del tutto da parte dei contribuenti). andrebbe tutto a vantaggio di comparti industriali, quello edile, quello dei produttori di materiale termoidraluco ed elettrico, che sono stati messi a dura prova dalla crisi finanziaria, dandogli nuovo slancio.
2. La riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento e la climatizzazione delle case che si rende possibile grazie alle nuove tecnologie rinnovabili e ai nuovi isolamenti , generano di fatto risparmio per le famiglie che possono decidere qunidi di spendere diversamente i propri soldi, aumentando i consumi
3. La detrazione fiscale, agisce come generatore di liquidità per i portafogli delle famiglie che sono quindi più disposte a consumare verso altri beni
4. La rivalutazione del parco edifici italiano,che facilita la ripartenza di un mercato in sofferenza – quello del mattone – e migliora la vivibilità dei nostri centri urbani
5. La riduzione di emissioni di Co2 grazie alle nuove tecnologie di produzione del calore e grazie ad edifici sempre più autosufficienti termicamente.
Visti questi vantaggi, forse è il caso di considerare la necessità di stendere una politica economica di chiaro segno, come proposta organica e non limitarsi a tirare in lungo una piccola forma di sostentamento sempre più blanda: la detrazione fiscale del 55% assolve parzialmente ad uno dei tanti obiettivi energetici, e ahimè, durerà solo 12 mesi, alla fine dei quali, la discussione ricomincerà daccapo.
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