dEUS: live @ Garage (Londra 01/06/11)

Creato il 06 giugno 2011 da Figurehead @figureheadblog
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Il concerto dei dEUS era il piú atteso della tripletta ma anche il piú temuto. Con altissime aspettative ci arrivo stremato dalla delusione dei Meat Puppets e dalle fatiche degli Art Brut dei due giorni precedenti.

Delusi dai gruppi spalla visti lunedí io e Takeshi decidiamo, con un atto di somma protesta, di presentarci con 10 minuti di ritardo. Perdiamo cosí 10 minuti del concerto del miglior gruppo spalla del 2011 (seguiti a ruota dai Younghusband): i giovani belgi Balthazar. Cinque ragazzi che ipnotizzano il pubblico con le loro scelte coraggiose, con voci all’unisono e insolite melodie, il tutto supportato da ritmiche serrate e pulite. Sono il punto d’incontro tra dEUS e Local Natives, con il buon gusto dei Phoenix e le raffinatezze dei Karate.

I dEUS attaccano in grande stile anche se, a mio parere, un po’ a freddo…ci mettono infatti 2-3 canzoni per entrare completamente in serata con The Architect su cui Tom Barman, appoggiata la chitarra a terra per un attimo, tira fuori tutto il suo atteggiamento da marpione da palco; voce alla Tom Waits e microfono in mano.

Ci propongono poi un paio di pezzi nuovi dall’album che uscirá a settembre, uno molto bello l’altro un po’ da punto di domanda, e anche qualche momento romantico con The Real Sugar, il palco trafitto da faretti viola e le note che scorrevano morbide come un buon vino rosso.

La svolta del concerto arriva con Instant Streets. Il finale viene lanciato con un’intenzione diversa rispetto al disco. La chitarra sputa il suo riff storto sul pubblico, con tanto di piede sulla cassa spia a bordo palco come dettano i crismi del rock’n'roll, e noi prendiamo tutte le note come fosse un fresco acquazzone di agosto. Quel riff malefico, le grandinate di chitarra e i tuoni di basso e batteria, il violino che suona come una sirena angosciante. Mai visto niente di simile in un posto chiuso, era come un temporale in montagna.

Approfittando della confusione ci infilano pure If You Don’t Get What You Want, incalzante e adrenalinica, e ci lasciano prendere il fiato con Theme From Turnpike (a quando pare in Belgio ne mandavano il video ai cinema prima di Trainspotting), Smokers Reflect e un pezzo nuovo che mi sono perso da quanto ero stordito dagli eventi.

Per il bis scelgono la punkissima Morticiachair per aprire la strada alla scontata, ma non per questo meno attesa, Suds & Soda. Era il momento che tutti si aspettavano, un pezzo suonato non solo dalle 5 persone sul palco ma da tutte le 600 presenti. Allungata, distesa distorta, la fanno durare il doppio ma quando finisce sembra sia durata un minuto.  E’ commovente sentire cosí un pezzo che ti accompagna ormai da piú di 15 anni.

E i dEUS se ne vanno cosí, salutando e ringraziando in italiano (ciao…grazie…ma lo sapevano di essere a Londra?) e facendo una finta di secondo bis che ad alcuni non é andata giú tant’é che ho visto gente alle transenne a locale quasi vuoto con le luci accese richiamandoli a gran voce. Decisamente il concerto migliore 2011 finora.

Video by zBiodra

Setlist:
Little Arithmetics
Fell Off The Floor, Man
The Architect
Second Nature
Slow
Sun Ra
The Real Sugar
Instant Street
If You Don’t Get What You Want
Theme From Turnpike
Smokers Reflect
Pezzo nuovo (non ho capito il titolo!)
Bad Timing
Encore:
Morticiachair
Suds & Soda


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