Differenze con il vecchio lavoro (uscito per la talent scout Making Believe): prima di tutto un booklet serio (curato da Alice dei Super White Garlic - info qui) che però non mi fa impazzire del tutto (il primo cd aveva una copertina che passerà alla storia con il nomignolo di "PIXEL"). Seconda ed ultima differenza sta nel sound. I ragazzi sono partiti da un punkrock tirato, aggressivo, ma melodico....oserei dire quasi classico fino ad arrivare alla "maturità" con questo lavoro di 14 pezzi che fa entrare appieno il gruppo nella schiera di fanatici del Rancid style.
Cosa vi dovete aspettare quindi da Never give up? Be lo si è già capito...voci e "rappate" alla Tim Armstrong, piccoli (Deo Gratias) viaggi nel reggae con tanto di tastierine da battaglia, sound zozzo e stradaiolo che però non sconfina mai (Deo Gratias#2) nello street punk, ma anzi, ci regala alcune spruzzate di HC melodico fatte poi mica troppo male (Deo Gratias#3). Cosa che mi ha fatto piacere alle orecchie è stata quella vena melodica tipica del primo CD (che mi era piaciuta) che non viene persa per strada, ma rielaborata ed integrata alla luce del "nuovo" sound rancido. Proprio per questo motivo, a mio modesto parere, i Devasted riescono a non cadere nel banale e nel totale rip off del quartetto californiano di Time Bomb e Roots Radicals regalandoci un lavoro ben fatto che potrebbe conquistare i vostri cuori con facilità....conquisterebbe appieno anche il mio se solo fossi un estimatore di Rancid e company (non che non lo sia...ma non mi esalta particolarmente).
Dato che però mi scazza fare troppo il buono mi metto a fare il pignolo e mi chiedo cosa cavolo spinga una band nel 2011 a cantare cose come "...Revolution Radio..." e ad infilare parole come "stereo" ovunque....ok che abbiamo tutti ballato e cantato RADIO RADIO RADIO RADIOOOO almeno una volta nella vita...ma che cazzo ci azzecca ora? Io avrei fatto piuttosto una roba tipo "...revolution Ramone-to-the-bone"...ha molto più senso. Probabilmente imitare la pronuncia di Tim su queste 2 parole è un autocompiacimento delle band appartenenti a questo filone. A parte questo promossi.