Ancora destabilizzato dall'esito tragico del processo Devil assiste all'acquisizione dei terreni del vecchio Kingpin da parte del Gufo. Cresce la violenza sulle strade ed appare anche una nuova droga basata sull'OCM, ormone della crescita mutante. Questo degrado non è accettabile per l'eroe senza paura che ingaggia con il nuovo boss una lotta senza quartiere. A dare un filo di speranza in tutto questo periodo nero, entra nella vita del coraggioso avvocato una ragazza cieca, Milla, che promette di essere una storia interessante.
I due capitoli di questo volume sono scritti, come l'inizio della saga, da Brian Michael Bendis e non ho bisogno di aggiungere altro. Però, si dai, se no il post mi viene troppo corto. La sceneggiatura è densa, pregna, di sofferenza. Sofferenza messa in mostra attraverso gli stati d'animo del protagonista e dei suoi amici, ma anche dalle vittime della società. La distruzione interiore di un mito come la Tigre Bianca, incapace di vivere una vita domestica con una moglie che non lo ama più, è dolorosa. La speranza sembra sempre più relegarsi in un cantuccio buio e nascondersi, coprendosi, con una coperta nera di infelicità. Nonostante tutto, un lembo di questa coltre resta sollevato e nella vita del protagonista entra una nuova figura, un nuovo, possibile, amore. Non sarà facile, anzi, ma forse potrebbe essere la forza di cui Devil necessita per tornare ad essere se stesso. Anche lo scontro finale con il Gufo e l'annuncio del ritorno in città di un vecchio nemico sembrano essere positivi, miglioramenti nella vita di un eroe attento, riservato, ma, pur sempre, allo sbando.
Le tavole sono affidate a due diversi artisti. La prima metà dell'albo (Il processo del secolo) è affidata a Manuel Gutierrez e Terry Dodson. Disegno realista e toni cupi, su tavole a fondo bianco, si rivelano in stato di grazie e capaci di rendere la sceneggiatura di Bendis, in questo numero atteso ed importante.
La seconda metà (Spregevole) è opera del bulgaro Alex Maleev, già visto all'opera ne La Cupola. Il suo stile o piace o non piace, io lo sopporto perché per lui scrive Bendis. Infatti, del duo mi sono fatto sfuggire il numero (seppur importante) dedicato alla Donna Ragno. Tavole cupe, con fondo nero, realistiche ma dai colori scuri, poca luce, tanto che si fa fatica a rendere col colore la scena di colluttazione del Gufo col suo sgherro, che rendono, tuttavia, l'effetto sperato dallo sceneggiatore. Io sono stato ad Hell's Kitchen, ho vissuto per qualche giorno li vicino, ci ho passeggiato, forse non sarà sicuro come Monteriggioni, ma era solare e luminosa di giorno e meno pericolosa di tante zone di Milano di sera. C'era anche un bellissimo Starbucks che affaccia su un parchetto carino, ma qui divago.
Quello che penso è che questo storia sia fondamentale per coloro che vogliono conoscere il personaggio e partire per un approfondimento. Il prezzo classico di 9.90€ è più che abbordabile e spinge a recuperare anche il precedente. C'è Cartoomics tra pochi giorni, approfittatene.
Buona lettura.