Devo smettere di essere sempre la vacanza di qualcuno
Da Peterpasquer
Devo
smettere di essere sempre la vacanza di qualcuno. Il meccanico dei
dubbi altrui, il consolatore ultimo, il mago col cilindro e la
bacchetta. Il frigo pieno, il divano comodo, il piatto che sazia e il
bicchiere che dà la sbornia.
E
tu non fai eccezione.
Ladra,
egocentrica, preoccupata di piacere a chi ti piace. Fragile come le
spiegazioni a posteriori che ti dài. Che mi dài. Inconsapevole di
quanto riesca a leggerti dentro. Coraggiosa ma mai fino in fondo.
Incapace di sostenere la fiducia così a lungo sudata. Sinonimo e
contrario di te stessa.
Tu,
dimmi: che ne sai di me? Dei miei corridoi, delle mie finestre, del
mio sedermi in balcone. Mentre la pioggia sgrammatica questo finale
d'estate e miagola anatemi da sotto le auto posteggiate. Del
garbuglio di frasi che fumo via, a occhi chiusi, che ne sai?
Dicevo:
devo smettere di essere sempre la vacanza di qualcuno.
E
devo smettere di essere la tua ultima spiaggia (ché poi so bene dove
piazzeresti l'ombrellone).
Lasciami
morire lontano da te, su.
E
fottitene di ciò che penso sul tuo conto.
Se
fossi una strada saresti l'altra.
Se
fossi una promessa saresti una bugia.
Se
fossi una bugia ti crederei.
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