Di che cosa parlo quando parlo di fare l'amore

Creato il 28 febbraio 2012 da Minerva Jones
Ogni volta che la vita mi dà un colpo troppo duro da sopportare, ogni volta che vedo la meschinità degli esseri umani, ogni volta che sento la violenza del potere, ogni volta che aspirazioni al vivere civile ci vengono negate, ogni volta che sento parole o vedo atti ipocriti, ogni volta che sto soffocando nell'impotenza, ogni volta che provo ingiustizia.
Ogni volta la mia anima urla la propria necessità di venire compensata e di qui di rilanciare - ripristinando quelle energie che mi fanno vivere e senza le quali sono morta-in-vita.
Per questo ti cerco, e ti chiedo di fare l'amore con me.
Anni orsono lessi un libro che presentava una rassegna delle modalità in cui, nelle diverse culture umane, si reagisce alla morte di qualcuno caro. I rituali funerari non sempre sono mesti compianti, anzi: spesso sono feste, con musica, danze, cibo, rumore e pure la pratica dionisiaca di atti sessuali.
Ovvero: nel momento della perdita più dolorosa, si celebra la vita nella sua massima potenzialità di energia e piacere.
Questo è, per me, fare l'amore: la sconfitta della paura, della sofferenza, della morte e l'accesso alla perfezione, all'infinito, all'eternità e all'universo. Anche se solo per un istante.
E tu - che in qualche modo lo sai pur se mai ne abbiamo parlato - ogni volta mi dai questo e nulla di meno. Perciò - semplicemente - grazie.