Vorrei brevemente puntualizzare che:
1) Bergman è e rimarrebbe, anche se i dubbi sui suoi natali si dimostrassero fondati, uno dei grandi geni della cultura del '900;
2) quello che sarebbe successo a Bergman dimostrerebbe in maniera inconfutabile che anche "la provenienza da famiglie disgraziate" non impedirebbe affatto la costruzione di carriere ragguardevoli anche in campo artistico;
3) l'individuo costruisce la sua cultura e la sua personalità non solo sul talento innato o sul DNA, quindi in base a mere regole genetiche, ma anche e soprattutto in base alle relazione che riuscirebbe a stabilisce tra le sue inclinazioni e le condizioni socio-ambientali, oltre che con l'ambiente famigliare. Solo per inciso: ci sarebbe chi afferma che Erik fosse, comunque, il vero padre di Ingmar;
4) lo stesso Bergman, infine, parla della sua nascita e delle sue cagionevoli condizioni di salute nella sua autobiografia "Lanterna magica". Affermando, in maniera sibillina, di non sentirsi un neonato amato nè desiderato dalla madre. Anche se c'è da aggiungere, per onore della verità, che lo "scambio" tra il vero figlio (nato morto) di Erik il pastore e il piccolo Ingmar sarebbe avvenuto all'insaputa proprio della madre.
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