La competenza necessaria per la Biblioterapia qual è? In questi giorni me lo chiedo perché trovo difficoltà in alcuni casi, per me importanti, far considerare a certe persone la Biblioterapia come disciplina letteraria. Mi è stato fatto notare come la componente psicologica sia preponderante e quindi difficile da ricondurre alla letteratura pura. Eppure io mi sento più letterato che terapeuta. Nell'articolo che potete trovare qui c'è un'analisi di come la biblioteca possa essere luogo di cura attraverso i libri. Un lavoro fatto soprattutto da bibliotecari. Questo mi rincuora e mi fa pensare che il mio pensiero non sia sbagliato, ma forse un pò distorto. La Biblioterapia non può essere trattata come una disciplina pura. E' ibrida, e questo va accettato. E credo che non vada cercata quale sia la parte preponderante, se quella letteraria o quella terapeutica. Dipende dai contesti: se la svolgi come attività di promozione della lettura sarà maggiormente letteraria; se serve, ad esempio, per aiutare delle persone ad elaborare uno stato di malattia sarà più importante la parte terapeutica, quella legata alla relazione d'aiuto e di counselling. Cosa cambia? Forse semplicemente è difficile catalogare la cosa, e parlarne con altri lo è ancor di più. Ma ciò che devo interiorizzare maggiormente è una: che un biblioterapista deve essere versatile e mutevole affinchè i suoi obiettivi siano raggiunti.
La competenza necessaria per la Biblioterapia qual è? In questi giorni me lo chiedo perché trovo difficoltà in alcuni casi, per me importanti, far considerare a certe persone la Biblioterapia come disciplina letteraria. Mi è stato fatto notare come la componente psicologica sia preponderante e quindi difficile da ricondurre alla letteratura pura. Eppure io mi sento più letterato che terapeuta. Nell'articolo che potete trovare qui c'è un'analisi di come la biblioteca possa essere luogo di cura attraverso i libri. Un lavoro fatto soprattutto da bibliotecari. Questo mi rincuora e mi fa pensare che il mio pensiero non sia sbagliato, ma forse un pò distorto. La Biblioterapia non può essere trattata come una disciplina pura. E' ibrida, e questo va accettato. E credo che non vada cercata quale sia la parte preponderante, se quella letteraria o quella terapeutica. Dipende dai contesti: se la svolgi come attività di promozione della lettura sarà maggiormente letteraria; se serve, ad esempio, per aiutare delle persone ad elaborare uno stato di malattia sarà più importante la parte terapeutica, quella legata alla relazione d'aiuto e di counselling. Cosa cambia? Forse semplicemente è difficile catalogare la cosa, e parlarne con altri lo è ancor di più. Ma ciò che devo interiorizzare maggiormente è una: che un biblioterapista deve essere versatile e mutevole affinchè i suoi obiettivi siano raggiunti.
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