Alla stanchezza fisica (il Cucciolo non dormiva MAI) si aggiungeva la sensazione di inadeguatezza, il senso di colpa per non poter aiutare i miei genitori, in quel momento molto bisognosi della mia presenza, l’impossibilità di essere presente nelle necessità “esterne” dei figli grandi, la difficile gestione della casa, il lavoro sempre incombente…insomma ero a pezzi e mi sentivo in trappola, schiacciata dal cumulo dei doveri e delle difficoltà.In quel folle periodo mi è arrivato un aiuto inaspettato e, in quel momento, provvidenziale. Andata in libreria per comprare un regalo, i miei occhi si sono posati su un libro esposto su uno scaffale: “Donne che hanno troppo da fare” di Patricia Sprinkle
Premetto che non sono particolarmente attratta da santoni e consiglieri americani (sono perplessa anche con Flylady) e, quindi, non ero molto ben disposta, ma quel libro mi ha incuriosito e l’ho preso. Confesso: mi ha aperto un mondo senza dire niente di trascendentale anzi, dicendo delle autentiche “banalità”. Mi spiego: non c’era nulla di nuovo in quello che l’autrice diceva: non credo ci voglia un’aquila per capire che non devi pretendere troppo da te stessa, che non devi pensare di essere insostituibile, che devi imparare a delegare…ma era quello che avevo bisogno di sentirmi dire in quel momento. Tutti sappiamo queste cose, ma pensiamo che per noi non valgano, o valgano di meno, A MENO CHE QUALCUNO NON LO DICA PERSONALMENTE A NOI.Il tutto è accompagnato da una serie di citazioni bibliche che potrebbero infastidire qualcuno ( ma che per me, in quel momento, erano balsamo sulle ferite) e da considerazioni ironiche e spiritose che strappano un sorriso.
Credetemi, mi ha aiutato a rimettere in moto la mia vita...Per questo lo consiglio a tutte le mamme in difficoltà, che spesso hanno solo bisogno di sentirsi dire che non sono dei mostri quando desiderano un momento di evasione e ricercano qualcosa per sé, perché capiscano che è buono e giusto ritagliarsi uno spazietto, anche trascurando qualcosa o delegando un po'.