Di donne, di Oscar e di città

Creato il 17 gennaio 2014 da Sandalialsole
Sì, sono contenta della nomination de "La Grande Bellezza" agli Oscar. Perché Sorrentino se lo merita (a partire da L'uomo in più, a parer mio). Perché Toni Servillo se lo merita (e tralascerei il fatto che io ho una adorazione per i fratelli Servillo nel loro insieme, con una punta di passione in più per Peppe), perché il personaggio di Jep Gambardella è il cantore di una amoralità che ci accusa. E che ci accusa pesantemente.
Però, e sottolineo però, sono ancora più convinta della nomination all'Oscar di Cate Blanchett, come migliore attrice protagonista, e di Sally Hawkins, come migliore attrice non protagonista, per il film Blue Jasmine di Woody Allen.

Perché sono due figure ciascuna a suo modo immensa. Cate Blanchett è semplicemente meravigliosa. Disegna perfettamente la figura della sua Jeannette/Jasmine e il suo castello di ossessioni, di amarezze, di illusioni e disillusioni, di dipendenze da alcol, farmaci e uomini, purché solidi e "apparenti".
E altrettanto brava è la Hawkins a disegnarne il contraltare, quella sorella "sfigata", bruttina e un po' ammaccata, però consapevole, là dove la consapevolezza è la grande assente dalla vita di Jasmine.
Un film da vedere, nel quale di nuovo l'amoralità è il fil rouge lungo il quale si disegna la storia.
E nel quale Woody Allen ha ri-trovato una Musa capace di farlo graffiare ancora.
Sullo sfondo, non la "solita" New York, dalla quale parte comunque la storia, ma una San Francisco luminosa. E io comunque amo San Francisco.

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