Le leggende che ruotano intorno alla sua figura sono un’infinità. Lui o qualche suo simile si trovano spesso nelle tradizioni folkloristiche di varie etnie e in epoche diverse. Le tracce più remote della sua presenza in qualche oscuro anfratto del pianeta Terra risalgono probabilmente al medioevo, anche se è solo nel 1700 che il Vampiro ha conquistato un ruolo importante nella credenza popolare. Dapprima solo tra le popolazioni rurali dell’Europa dell’Est, facendosi spazio tra l’ignoranza e la superstizione dilagante in quelle terre. Successivamente si è cambiato d’abito e ha cominciato a frequentare anche i salotti buoni, trasformandosi da rustico succhia sangue in un affascinante nobiluomo. Anche se continuò ad avere un’esistenza parallela in versione plebea e a tormentare le fredde notti dei villici nelle desolate brughiere d’Europa. La sua prima apparizione su carta risale al 1819 a opera di John William Polidori. Il vampiro si era evoluto e aveva trovato adeguata sistemazione nelle librerie e nelle accoglienti dimore inglesi d’epoca Vittoriana. Con Dracula di Bram Stoker del 1897 il cerchio si chiude e il Vampiro assume le sembianze che presenta ancora oggi: un vecchio Conte che abita in un lugubre castello in Transilvania, capace di trasformarsi e di sopravvivere in eterno grazie a delle corpose abbuffate di globuli rossi umani.
I vampiri sono ancora tra noi, oltre per il fatto che non possono morire, perché tra tutte le creature soprannaturali sono quelle più affascinanti. Ogni diversa cultura li ha gestiti, truccati e plasmati secondo i gusti locali in modo da renderli al contempo terrificanti e, in qualche modo, attraenti. Già il fatto stesso che al primo albeggiare non resta traccia del non morto lo rende meno pericoloso di altri mostri e demoni che scorrazzano nelle leggende popolari e lascia aperto uno spiraglio per evitare di soccombere sotto i suoi canini. Basta attendere l’arrivo del sole e il gioco è fatto. Inoltre, rispetto ad altre bestie che affollano gli incubi notturni, vi sono ulteriori antidoti per tenere a bada Dracula e i suoi parenti: l’aglio, il paletto di frassino, il crocifisso e gli specchi. Insomma la vita del vampiro è particolarmente dura e rischiosa. Ha sempre la contraerea dei mortali puntata contro e anche quando riesce a raggiungere le giugulari delle vittime non è detto che tutto vada liscio: è molto probabile che insieme con i prelibati globuli rossi possa ingoiare anche qualche succulento microrganismo (HIV, epatite e altre prelibatezze) non troppo salutare per il suo vecchio sistema immunitario.La musica che decora questo misero video è Call of the Jackal dei Coph Nia di Aldenon Sartorial, tratta dall’album Shape Shifter (Cold Meat Industry, 2003). Grande dark ambient. L'atmosfera che riesce a creare questo brano si adatta alla perfezione al tema...
Di Dracula e dei vampiri, ormai, ce n'è alcune migliaia di varianti, sia in versione cartacea, sia spalmati su qualche vecchia pellicola o in qualche spartito musicale, sia come interpreti principali in qualche vecchia storia sussurrata intorno a un fuoco in una notte di mezza estate. In ogni caso non sono molte le trasposizioni cinematografiche e in forma di romanzo particolarmente interessanti. Ma quest'ultime sono dei capolavori e ricompensano di tutte le cagate che dilagano nei cinema e nella narrativa. Da segnalare, ovviamente, Dracula di Bram Stoker e il relativo film di Francis Ford Coppola, Nosferatu di Herzog, Nosferatu di Murnau del 1922, il Dracula con Bela Lugosi, Dracula il Vampiro con Christopher Lee del 1958 e Miriam si sveglia a mezzanotte con Bowie e la Deneuve. Tra i libri, oltre al succitato Dracula di Stoker, sono da fare propri, tanto per farsi un'idea sul tema, Il Vampiro di Polidori, Carmilla di Le Fanu, Dracula La vera storia di Vald III l'impalatore di Cazacu. Ma ce ne sono molti altri... Copritevi il collo. La notte è ancora giovane e il valore dell’emoglobina dovrebbe essere nella norma...