Di esuberi, licenziamenti e cancellazioni

Da Mr
Il periodo di tempo trascorso dall'ultimo post ad oggi, ha tenuto MR avvinta ad un poliedrico personale mondo degli eventi. E' andata avanti per intere settimane priva di spazio e prospettiva, refrattaria a dimensione e contesto web. Distratta e preoccupata da tutto ciò che si stava - e che si sta - consumando fuori da questo posto, e dentro il luogo più intimo della sua vita professionale, ha esitato fiacca al richiamo del raccontarsi; in quel fuori al massimo dell'efficienza ha vagabondato paziente e randagia; a quell'efficienza reale, ruggente e priva di virtualità, si è consegnata anima e corpo, accantonando routine quotidiana e questione blog; perché a volte la tensione si allenta virando, perché spesso l'evasione e la distrazione sono i luoghi che occultano qualche sprazzo di leggerezza; perché di leggerezza, da qualche tempo a questa parte, anche se se ne ha tanto bisogno non si può più parlare.
Qualche mese fa, uscendo dal lavoro, MR lo incrociò. "Ora la faccenda è in mano a lui!" disse qualcuno severo nella grigia fattezza di quel freddo giorno. In un inaspettato rendez-vous con un uomo armato di placida baldanza, ai tornelli dell'ingresso, nella mente di MR si aprì tutto uno squarcio di ipotesi, ora funeste ora speranzose; a tratti liberatorie, ineluttabilmente pessimistiche. Adesso si è imboccato il tunnel più lungo, desolatamente buio, magistralmente inquietante. Gli avvoltoi, dopo che la faccenda stava assumendo una certa epicità, stanno dipanando la matassa, volando basso su teste umane. Roba che una sistematina strutturale oggi, regalerà equilibrio, sempre strutturale, domani. Oggi che non si possono spalancare le braccia al mondo perché spaesati, domani quando si sarà troppo esposti alla caduta libera. Oggi  e i giorni che verranno saranno ancora più pesanti di quelli passati. Saranno giorni di rigore da un lato, di affanno dall'altro; di livore, di rabbia, di senso di impotenza da ogni parte. Arrancando, con la fatica dei diritti e sotto il peso degli oneri, MR stamattina si è riaffacciata a questa finestra; avrebbe voluto spalancarla da più arieggiate altitudini ma la cancellazione di realtà preziose, sul lato umano e su quello artistico, rendono l'aria irrespirabile. Sul piano inclinato, che sorregge ormai da troppo tempo realtà dal peso insostenibile, l'attesa della scivolata finale, da quel giorno ai tornelli, da quel faccia a faccia con quell'uomo, detto Commissario, al quale è stato assegnato il compito ingrato di tener stretto in mano, fino all'asfissia, il destino di una prestigiosa istituzione musicale, va assottigliandosi repentinamente, fino a ridurre l'animo in stadio d'assedio.
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