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Di King, Kubrick e Saul Bass. E anche dell’interpretazione di una storia

Creato il 25 settembre 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti

All’inizio del 1977 Stephen King ha 30 anni e ha al suo attivo due romanzi di un certo successo, tutto qui. Ma il 28 gennaio di quell’anno la Doubleday pubblica quello che può essere considerato il suo romanzo più noto, se non il suo capolavoro: The Shining (in italiano senza “the”).

Tutti conoscono almeno per sommi capi la storia di Jack Torrance, lo scrittore alcolizzato che, isolato per mesi con la moglie e il figlioletto Danny nell’hotel di cui è –o dovrebbe essere- il custode, si trova a combattere contro le malefiche presenze di cui l’Overlook è infestato.

Il romanzo affronta temi a King molto noti e perciò ricorrenti nelle sue opere, come l’alcolismo, la violenza domestica, la follia. Paradossalmente però quello che davvero ha reso noto al mondo Shining è stato il film che ne è stato tratto, magistralmente interpretato da Jack Nicholson e diretto dall’ancor più famoso Stanley Kubrick. I seguaci di King sanno che lo scrittore si è “dissociato” dall’interpretazione data dal regista di Arancia meccanica, tanto da voler poi curare nel 1997 un adattamento televisivo del romanzo stesso; fatto sta però che nel nostro immaginario il viso stravolto di Nicholson è indissolubilmente legato a Jack Torrance.

Locandina originale

Locandina originale

 

Anche sull’affiche del film la smorfia ghignante del padre ormai preda del maleficio che incombe sull’hotel occupa un buon terzo dell’immagine, mentre Danny, che in fin dei conti ha la “luccicanza”, il dono, non compare affatto, come a significare la volontà di Kubrick di sottolineare nella narrazione l’umana follia molto più che l’elemento soprannaturale.

Il regista affidò all’epoca a Saul Bass -il grafico di Psycho e di Vertigo, per intenderci- la realizzazione della locandina, con risultati molto diversi da quelli che forse si aspettava, e questo non può che derivare, anche qui, dall’opposta interpretazione della storia.

In ogni modo il buon Kubrick cassa i vari progetti proposti con motivazioni molto chiare e secche, come si può notare dalle immagini qui sotto.

 


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