Presto tutto, tranne: scarpe, mutande e libri.
I libri li considero un effetto personale più intimo della mutanda.
Tutti i miei libri fanno parte di me.
A tutti ho affidato una parte di me, a tutti ho permesso di leggermi a loro volta, senza dover mai fingere di essere quella che non sono.
Non presto i libri perché li rileggo, sempre, in modo totalmente casuale, sempre. Una parola mi attraversa le mente, dalla parola ritorna una frase, da una frase una storia, e dalla storia un titolo. E io ho bisogno di tornare in quel mondo, subito, devo tornare a salutare le persone che ho già conosciuto, ma che mi sono mancate e non posso aspettare il tempo di recuperare il tomo.
Ecco perché non presto libri.
Sui miei scaffali Sophie Kinsella importuna D'Annunzio. Bret Easton Ellis glassa con la sua cupa follia Il diavolo veste Prada. Italo Svevo volta le spalle a Patricia Cornwell. Le biografie storiche guardano con superbia i romanzetti. I romanzetti guardano i saggi, sapendo che tra le loro pagine ci si diverte di più. Le Storie della Letteratura cercano di capire se i Libri d'Arte sono degni di udienza.
Nella mia libreria non esistono libri stupidi e libri intelligenti, libri di serie A o serie B. Non ci sono libri che mi vergogno di aver letto e altri che so di poter citare per fare 'bella figura'.
Ognuno di loro, chiamato a combattere, è stato l'amico migliore che potessi avere. Tutti insieme sono una banda ben organizzata di soggetti fedeli. Mi tengono d'occhio, mi salutano dalle mensole, pronti sempre a essere ripresi in mano.
Quando penso agli e-book, mi vengono i brividi. I libri di quando ero piccola (mmm, anche quelli da adulta in realtà), sulle pagine hanno ancora le macchie del tè, tra le pagine le briciole delle merende fatte senza potersi staccare dalla corsa vertiginosa di una trama appassionante. Mi sembra impossibile non poter condividere il cibo con la carta...
Me li sono trascinati dietro nei traslochi, maledicendoli per essere in numero e peso il bene più scomodante corposo in mio possesso.
Eppure anche il solo bene VIVO che penso di possedere (animali a parte)
I libri sono vivi, non abbandoniamoli.