C’è una cosa che mi rende la vita più bella. E’ una radio che ho incontrato un po’ per caso e un po’ per grazia, girando la manopola analogica del Panasonic grigio del mio papà alla disperata ricerca di 90esimo minuto. Si chiama Lifegate Radio, frequenza 105 (ci sono anche diverse App gratuite per tutte le cose che iniziano con “i”).
Io abito a Milano. Anche loro sono di Milano. Io la mattina mi sveglio sempre un po’ dubbioso. Loro la mattina mettono delle canzoni dei Velvet Underground che mi ricordano i Velvet underground. Io durante il giorno lavoro. Loro anche. Io la sera cucino e cerco di non pensare a quanto si è fatto tardi. Loro la sera fanno andare in onda un tale che si fa chiamare Il Puma di Lambrate e mette jazz. Ora: è vero che il jazz fa morire le piante, ma uno che si chiama il Puma di Lambrate potrebbe suonare anche death metal che lo amerei comunque.
Io e Lifegate Radio siamo inseparabili. Ha sostituito tutto nella mia vita: la tv, i giornali, i libri, i miei amici e la mia solitudine. E’ semplicemente perfetta, non fosse per una cosina. La pubblicità che trasmette, pur rara, si fonda esclusivamente su argomenti eco-terroristi. Allarmi ambientali. Global warming. Catastrofi marine attuali o potenziali. Sensi di colpa antiprogressisti che neanche Pecoraro Scanio.
C’è uno spot in particolare, che dice: “Internet ha ridotto l’inquinamento“. Direi. “Ma secondo il centro ricerche Marylin Monroe tra 20 anni internet sarà la maggiore fonte di CO2“. Orca. “Quindi, se hai un blog, aderisci al programma ‘web pulito’: per ogni adesione piantiamo un albero a Singapore“.
Lifegate Radio, io ti amo. Ma se dovessi morire per inalazioni di anidride solforosa prodotta da Tir Euro -8 che viaggiano scarichi, ti prego: me la metti, Sunday Morning?