Oggi ho imparato una cosa.
Che tolto alcuni assoluti, ognuno di noi ha, per le situazioni, il suo metro soggettivo di giudizio e di sentire.
Che chi sopporta di più, chi meno; chi deve vedere e toccare il sangue per soffrire e chi grida per un graffietto; chi stramazza a terra dopo due piegamenti e chi corre per 24 ore consecutive.
Questione di punti di vista, ognuno con il suo.
A parte un assoluto: “di matti è pieno il mondo”.
Basterà come consolazione?
Chiara