Nel giorno in cui ognuna di noi si sveglia con una botta di orgoglio e voglia di far sentire a tutti la sua voce, la vostra principessa tocca il fondo sulla via del ritorno a casa.
Poi, il fattaccio: il “finto politico viscido” con i movimenti di un bufalo mi si piazza dietro. Per 5 minuti, a parte il suo fiato asfissiante sul collo, sta buonino sulle sue per poi passare ad una pacca accidentali sulla mia chiappa destra. E li, il monologo!
Auguri signora (sì ho incastrato la povera signora che mi sedeva davanti)! oggi è l’8 marzo, la festa della donna che ci rende tanto orgogliose delle nostre vittorie. Tante donne hanno sacrificato la loro vita per un’ideale di uguaglianza e parità, lo sapeva? Si è fatto di tutto per farci considerare allo stesso livello dell’uomo e non più come un pezzo d’arredamento. Che poi è un peccato sapere ancora che tanti uomini quando vedono una donna su un autobus non pensavo “che libro legge?” ma pensano “ora gli tocco il culo”… signore, non è d’accordo anche lei con me?
Dopo aver sgranato gli occhi e risposto “c-c-certamente” il porco è sceso dall’autobus a testa bassa; io ho ripreso le cuffie e selezionato Bon Jovi, fomentata dalla consapevolezza che dopo oggi sono un po’ più di donna anche io.