Di Natale diventa statua  Pozzo: “E’ il migliore”

Creato il 02 maggio 2013 da Mbrignolo

PERSONAGGI (Udine). Parole al gusto miele. E non possono avere altro sapore, se il destinatario di un’enunciazione è Totò Di Natale: le sue 180 reti complessive realizzate dal 2004 (tra coppe e campionato) con la maglia dell’Udinese dal 2004 a oggi, per il patron del club bianconero Giampaolo Pozzo sono il regalo più bello mai fatto al suo team. E in occasione della presentazione della statua dove è raffigurato l’attaccante campano trapiantato in Friuli, il patron ha lanciato frecce di cupido al giocatore che più di ogni altro considera come un figlio. “Di Natale è il mio miglior giocatore in assoluto. Forse è anche il giocatore migliore di tutta la vita centenaria di questa gloriosa società. Oltre a essere un grande campione è una grande persona, sia nella sensibilità che nei sentimenti. È rimasto qui perchè è legato ai sentimenti, che sono valori rari ma importantissimi”. Il n°1 dell’Udinese, concentrato come non mai a vedere i suoi tentare l’ennesimo assalto a un posto nelle coppe europee, ha parlato anche di futuro: le lunghe nozze tra l’Udinese e il buon Totò dureranno ancora. “Totò è in perfetta forma e ci farà vedere ancora grandi meraviglie. Sa che non ha problemi con noi per il rinnovo del contratto (in scadenza nel 2014). Prudenzialmente lo prolungheremo per un altro anno. Sono sicuro che gioca altri due anni”.

E ai microfoni di Sky Sport, Di Natale ha contraccambiato il tanto affetto arrivato da Pozzo. “Il presidente mi è sempre stato vicino, non posso che dirgli grazie”. E come regalo, vorrebbe per lui la tanto sudata Europa League. “Per noi sarebbe come uno scudetto agganciare l’Europa anche quest’anno”. E guardando avanti, Totò si dice “certo di finire la carriera all’Udinese e che il suo tanto chiacchierato passaggio al Milan un anno fa in realtà è stato solo un groviglio di voci senza reali riscontri”. Totò dà di fatto anche l’addio alla Nazionale. “Il mondiale del prossimo anno? No, sono troppo vecchio. Giusto che giochino i più giovani”. Nessun rimpianto quindi. “Ho fatto due europei e un mondiale, pur giocando come la chiamate voi in una “piccola”, che però negli anni ha saputo spesso diventare grande arrivando per due volte al preliminare di Champions”. Fumantino in passato, più riflessivo ora, Di Natale scosta anche il paragone di “bandiera” con Javier Zanetti. “Lui è inarrivabile. Speriamo che torni”.


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