Ti alzi dal letto, guardi l'orologio, vedi che è notte, sbuffi, prendi il libro che stai leggendo, e vai in salotto, ti avvolgi nella coperta, un istante dopo aver versato acqua bollente su una bustina di camomilla, e inizi a leggere.Capita che passino due ore e non te ne accorga.Altre notti insonni, hanno il sapore del grana grattugiato e del miele, tutto in un unico boccone; hanno il volto assonnato e vigile della SuperMamma, e la voce d'oltretomba del Paparotto Gigiotto, "microbo, che succede?".Capita che ancora stia in fissa sulla lucina rossa del televisore, oggi come allora, mentre tossisco cercando di far riemergere il respiro. Ci sono altre notti insonni ancora, che rientri tardi, ti butti nel letto, inizi a pensare, poi arriva la tosse, i piedi che sfregano, i nervi scoperti; ti alzi, e prendi la tazza, ma ci metti latte e nesquik, perché non è il corpo, ma lo spirito a richiedere cura, ed incominci a scrivere. Pagine di tutto, discorsi da niente, teso il tutto a ricordare come si fa a dimenticare. Il dolore ammaina, elimina salvificando, ed ha la compattezza della realtà, senza ninnoli, senza fronzoli...Di notte le parole scorrono più lente, qualcuno l'ha già detto, tanti l'hanno riportato; io credo che di notte cada la cortina di sale con la quale ci proteggiamo da noi stessi, che siamo carne viva sotto attacco, e basta nulla a bruciarci; e tutto si arrocca dentro la baia di sentimenti e voti impronunziabili, quel posto che semplificando abbiamo battezzato "anima", dove quegli stessi giuramenti che ci hanno portato un giorno a dire "mai più" o "per sempre" , vengono negati con la più strenua delle ragioni. La notte insonne ha un dono, quello del tempo, e non puoi imbrogliare, perché non è scomparso nulla intorno a noi, eppure siamo gli unici superstiti. Vivere in una campana di vetro, ha i suoi lati negativi: non puoi decidere quando è troppo e quando è basta, ma puoi vedere quando accade.Pandora, di contro, scoperchiò il vaso, e stiamo ancora pagando la sua ribellione.È così, devi decidere da che parte stare: protetto dalle tue certezze, sempre vere sempre le stesse; o buttarti nella mischia e vedere cosa succede. Ed è facile, sotto il manto della notte, pensare che sarà la seconda l'unica via; ve la sentite davvero di improvvisare l'oggi, con la stessa retta inconsapevolezza del domani?
Ti alzi dal letto, guardi l'orologio, vedi che è notte, sbuffi, prendi il libro che stai leggendo, e vai in salotto, ti avvolgi nella coperta, un istante dopo aver versato acqua bollente su una bustina di camomilla, e inizi a leggere.Capita che passino due ore e non te ne accorga.Altre notti insonni, hanno il sapore del grana grattugiato e del miele, tutto in un unico boccone; hanno il volto assonnato e vigile della SuperMamma, e la voce d'oltretomba del Paparotto Gigiotto, "microbo, che succede?".Capita che ancora stia in fissa sulla lucina rossa del televisore, oggi come allora, mentre tossisco cercando di far riemergere il respiro. Ci sono altre notti insonni ancora, che rientri tardi, ti butti nel letto, inizi a pensare, poi arriva la tosse, i piedi che sfregano, i nervi scoperti; ti alzi, e prendi la tazza, ma ci metti latte e nesquik, perché non è il corpo, ma lo spirito a richiedere cura, ed incominci a scrivere. Pagine di tutto, discorsi da niente, teso il tutto a ricordare come si fa a dimenticare. Il dolore ammaina, elimina salvificando, ed ha la compattezza della realtà, senza ninnoli, senza fronzoli...Di notte le parole scorrono più lente, qualcuno l'ha già detto, tanti l'hanno riportato; io credo che di notte cada la cortina di sale con la quale ci proteggiamo da noi stessi, che siamo carne viva sotto attacco, e basta nulla a bruciarci; e tutto si arrocca dentro la baia di sentimenti e voti impronunziabili, quel posto che semplificando abbiamo battezzato "anima", dove quegli stessi giuramenti che ci hanno portato un giorno a dire "mai più" o "per sempre" , vengono negati con la più strenua delle ragioni. La notte insonne ha un dono, quello del tempo, e non puoi imbrogliare, perché non è scomparso nulla intorno a noi, eppure siamo gli unici superstiti. Vivere in una campana di vetro, ha i suoi lati negativi: non puoi decidere quando è troppo e quando è basta, ma puoi vedere quando accade.Pandora, di contro, scoperchiò il vaso, e stiamo ancora pagando la sua ribellione.È così, devi decidere da che parte stare: protetto dalle tue certezze, sempre vere sempre le stesse; o buttarti nella mischia e vedere cosa succede. Ed è facile, sotto il manto della notte, pensare che sarà la seconda l'unica via; ve la sentite davvero di improvvisare l'oggi, con la stessa retta inconsapevolezza del domani?