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Di nuovo Liebster Award, ma come blog di viaggio!

Creato il 06 maggio 2014 da Mamma In Oriente

Qualche giorno fa ho ricevuto, dal blog “Andrea in Thailandia”, la mia seconda nomination per il Liebster Award.

Di nuovo Liebster Award, ma come blog di viaggio!
 L’altra volta mi era arrivato tramite un expat blog, mentre questa volta mi viene assegnato come “Blog di viaggio” e ne sono per questo onoratissima. Le domande vertono quindi in questa area e, chi mi segue, sa che per me parlare di viaggi è sempre stimolante. Il Liebster Award è ovviamente una “catena”, però ha il pregio di farci conoscere blog interessanti e scoprire qualcosa in più di loro attraverso le domande.

Queste le regole da rispettare:

- Rilinkare e ringraziare il blog che ti ha nominato

- Rispondere alle 10 domande che ti ha fatto

- Nominare altri 10 blog con meno di 200 followers (più o meno)

- Fargli 10 domande

- Comunicarglielo

Ecco quindi le risposte alle domande che mi sono state fatte:

1 – Perché hai aperto un blog di viaggio?

Diciamo che il mio non è un vero e proprio blog di viaggio. E’ nato per raccontare la mia esperienza di espatrio in Thailandia, ma è innegabile che una delle motivazioni del mio essere alla seconda esperienza all’estero, è sicuramente il mio amore per i viaggi.

2 – Che cosa rappresenta per te il viaggio?

Il viaggio per me rappresenta un’unione delle mie attitudini. Attitudine alla curiosità, alla conoscenza, a ciò che è diverso. Attitudine alla bellezza, sia quella creata dalla natura che quella nata dalle mani dell’uomo. Attitudine alla necessità di riempire la mia mente di stimoli continui. Di posare i miei occhi su immagini nuove, siano esse di perfezione e armonia, che di decadenza e miseria. Attitudine a conoscere umanità diverse e varie, a vedere i segni della storia di un popolo nei tratti del viso delle persone. Attitudine ad immaginare e sognare. Attitudine a cercare di mettere tutto questo dentro ad una fotografia.

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3 – Qual è il viaggio più bello che ricordi?

Questa per me è una domanda difficile perché ce ne sono stati tanti di belli per motivi diversi. Andrea mi perdonerà se ne indico più di uno. Inizio con il viaggio in Portogallo, il secondo fatto in solitudine. Se nel primo viaggio da sola tante erano state anche le ansie, nel secondo ho solo gioito della totale libertà di viaggiare secondo i propri bisogni. Poter avere gli occhi spalancati senza distrazioni su di un paese bellissimo, godermelo fuori stagione, percorrere centinaia di chilometri, in auto, attraverso i paesaggi più diversi, respirare la malinconia e vitalità insieme di Lisbona, una città che ho amato tantissimo. Il secondo è la prima esperienza in Oriente fra Java e Bali, un insieme di natura, civiltà e culture meraviglioso. Fatto all’avventura, sui mezzi pubblici, andando in luoghi dove si dormiva con pochi dollari. Non per amore del risparmio, ma perché non c’erano altre possibilità. Il terzo viaggio che mi piace ricordare è il primo fatto con quello che sarebbe poi diventato mio marito. Ancora Indonesia, di nuovo Bali e poi Sumbawa e Flores. Viaggio faticoso, ma pieno della meraviglia della natura e dell’aver trovato una persona con cui la libertà individuale del viaggiare non veniva sacrificata perché eravamo in perfetta sintonia. E poi ancora l’ultimo viaggio, in Australia, il primo versione “on the road” con i nostri bimbi. Ritrovare il piacere di viaggiare anche in famiglia attraverso una natura straordinaria.

4 – L’esperienza più strana che ti è capitata in viaggio?

Interpreto il termine “strano” come qualcosa molto lontano dalla nostra civiltà. Allora mi viene in mente quando in Senegal mio marito doveva tirare su l’acqua da una buca nel terreno per lavarci al mattino. O a Flores, quando in un villaggio sperduto abbiamo chiesto al proprietario della nostra capanna se aveva qualcosa da mangiare e lui, che non parlava inglese, ci ha indicato con un dito il mare e con l’altro un pollo che razzolava nell’aia. Facendoci capire che non aveva niente, ma poteva uscire a pescare per noi o uccidere seduta stante uno dei suoi polli. Consumare poi il pasto alla luce di una flebile lanterna perché non c’erano né corrente elettrica né generatore.

5 – Senza cosa non partiresti mai?

Sicuramente senza la mia reflex. Insieme ai miei bimbi, i luoghi visitati sono i soggetti preferiti delle mie fotografie. Viaggiare e fotografare per me sono due attività intimamente legate.

6 – Tre luoghi dei tuoi viaggi che ti sono rimasti impressi?

Anche per questa domanda è difficile restringere il campo. Dico quindi i primi tre che mi vengono in mente.

L’altopiano di Dieng sull’isola di Java per la natura straordinaria e per il modo in cui ci sono arrivata. Facendo trekking al buio, illuminando con la torcia i passi della mia guida per mettere i piedi nei punti giusti. Intorno solo la luce della luna, una moltitudine di stelle ed il canto di richiamo dei muezzin. Un’alba straordinaria come premio.

Di nuovo Liebster Award, ma come blog di viaggio!
Di nuovo Liebster Award, ma come blog di viaggio!
Una delle scogliere visitate in Irlanda, non perché sia uno dei luoghi più belli che io abbia visto, ma perché lì, stesa sull’erba alta e morbida che mi avvolgeva e scopriva in balia del vento impetuoso, con il frastuono dell’oceano a riempire tutti i pensieri, io ho sentito una strana e potente energia.

Il Pinnacle Desert in Australia, sculture di roccia create dalla natura che ti appaiono all’improvviso. Un piccolo deserto di un color ocra meraviglioso in mezzo ad una bassa vegetazione di tipo mediterranea. Vedere l’entusiasmo dei miei figli nel riconoscere la bellezza e nel sentire il bisogno di correrci in mezzo.

Di nuovo Liebster Award, ma come blog di viaggio!
7 – Qual è il mezzo con cui preferisci viaggiare?

Sicuramente l’auto perché mi dà la liberta di fermarmi dove, quando e quanto voglio. Spesso di un viaggio mi sono rimasti impressi luoghi di cui non conoscevo l’esistenza, ma che si trovavano fra due punti del mio programma. Poterti fermare, quando passando vedi uno scorcio che ti piace, non ha prezzo. Molti dei mie scatti più belli sono nati così.

8 – Il piatto che ti è piaciuto di più nei tuoi viaggi?

Non ce n’è uno in particolare. Devo però ammettere che il luogo dove si mangia meglio è l’Italia. Dai salumi e formaggi toscani alla pasta fatta a mano della mia Romagna. Dalla pizza napoletana alla focaccia genovese. Per non parlare dei tanti antipasti di mare di tutte le nostre coste.

9 – Dove sceglieresti di vivere per un anno?

Probabilmente in Provenza. Una meta semplice dopo Cina e Thailandia con tutte le loro problematiche. Ci sono stata solo per un weekend lungo anni fa, ma mi è rimasta molto impressa per i colori, le case, il mare, i fiori, la lavanda ed il clima. Mi ha trasmesso un senso di semplicità e serenità.

10 – Qual è la meta dove ancora non sei stato ma che vorresti visitare?

Tralascio quelle che sono sulla mia lista finché sono da questa parte del mondo e dico Cile e Patagonia. Saranno stati i tanti romanzi dell’Allende che ho letto e amato, sarà perché la sento come una terra di frontiera, ma prima o poi mi piacerebbe proprio fare un viaggio lì, fino alla Terra del Fuoco.

Queste le mie nominations non rispettando proprio del tutto le regole di numero e followers. Alcuni non sono blog di solo viaggio, ma ho scelto fra quelli che seguo quelli dove il viaggiare è spesso protagonista.

Malaika Travel

Trotamundos

Asiamonamour

Travel upside down

Seguendo il coniglio bianco

Viaggiare libera

Così come Andrea, rivolgo a loro le stesse domande che sono state fatte a me perché, nella loro semplicità, le trovo bellissime per capire che tipo di viaggiatori si è. Per correttezza scrivo che le ha formulate per la prima volta “Reporter in Viaggio”.

Commenti: ho appena scoperto che non mi funziona il modulo commenti. Spero di risolvere al più presto. Se non vedete comparire i vostri commenti è perché non li ho ricevuti. Spero, nel caso, avrete voglia di ripassare a lasciarmi il vostro pensiero nei prossimi giorni. Ci terrei! Grazie

Aggiornamento: Credo di aver risolto, quindi commentate pure!

 


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