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Di Pietro è fuori di testa, non si tratta di difendere Napolitano ma la logica. Non si può appellarsi alla Costituzione solo quando ci conviene. Altro che il marcio in Danimarca, qui è un letamaio.

Creato il 19 luglio 2012 da Slasch16

Di Pietro è fuori di testa, non si tratta di difendere Napolitano ma la logica. Non si può appellarsi alla Costituzione solo quando ci conviene. Altro che il marcio in Danimarca, qui è un letamaio.Lo sport nazionale non è il calcio ma insinuare il dubbio, spargere bucce di banane e letame, molto letame che schizzi ovunque senza risparmiare nessuno.
Siamo diventati tutti come Sallusti indegno essere umano specialista del genere, è riuscito a fare un titolo su Assad e Napolitano come se una visita di Stato fosse quella di un sostenitore. Siamo oltre il delirio, è demenza allo stato puro.
Il gioco al massacro non è prerogativa di Di Pietro, anzi, i giornalisti di grido, quelli più acclamati si distinguono con insinuazioni che diventano fatti, specialmente se il giornale che le pubblica si chiama il fatto Quotidiano.
Qui non si tratta di insinuare che Napolitano voglia nascondere o proteggere qualcuno, ce lo dirà la Magistratura e la Storia non certamente  gli opportunisti dell’insinuazione o gli specialisti della macchina del fango.
Il problema è uno solo ed è stabilito dalla Costituzione, il Capo dello Stato non può essere intercettato se non c’è di mezzo l’alto tradimento o un attentato alla Costituzione e qui l’attentato alla Costituzione lo stanno facendo Di Pietro, per scopi elettorali, e certi giornalisti che sono affidabili come i coniugi o i parenti stretti, visto che le statistiche ci dicono che l’85% dei reati contro la persona e gli omicidi avvengono in famiglia.
Mi sono stancato del gioco del dubbio, bipartisan, da una parte c’è chi insinua e dall’altra gli intonsi e non si riconosce più chi sia l’intonso o il malavitoso, il camorrista dal cittadino comune.
Un gioco al massacro che da destra e da sinistra fa solo dell’antipolitica, siamo tutti uguali e c’è qualcuno che attraverso l’antipolitica disaffezione il cittadino  verso la politica, un autentico attentato alla Democrazia.
Sono tutti, siamo tutti, indignati ma a grattare la crosta dell’indignazione si scopre che ognuno ha il suo interesse, Grillo, Casaleggio, Di Pietro, Travaglio, la camorra, la mafia, Sallusti, Belpietro, la casta politica e l’informazione con l’ansia da prestazione per vendere una copia in più.
Non sono in grado di capire dove si voglia arrivare, certo è che la storia ci insegna che dopo il polverone arriva sempre l’uomo della provvidenza, il dittatore, il regime.
Montanelli diceva che il miglior servitore costa poco perchè si offre gratis ed il problema è che siamo circondati da servi ma non sappiamo più chi siano i padroni o il padrone.
A chi giova?
Io ho la fissa, lo riconosco e lo ammetto, ma sempre in queste occasioni di destabilizzazione economica e politica emerge un vincitore certo, il capitalismo e la sua borghesia parassita che ci danno pure lezioni di etica mentre la massa muore di fame.
Che siano guerre o che siano crisi dopo i polveroni ed i tunnel c’è sono uno al comando, il capitalismo.
Se piloti l’indignazione popolare verso l’antipolitica togli alla massa l’unico strumento, insieme alla rivoluzione, che possa liberare i popoli oppressi, la Democrazia.
La nostra Costituzione è la migliore al mondo, non è una donna a ore e nemmeno una consigliera regionale o una escort.
O vogliamo infangare anche quella?
Se pensiamo di salvare il Paese con Di Pietro o con i santoni da barca siamo messi a posto, vi faccio i miei migliori auguri.



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