Vediamo però cosa è la Legge Reale, oramai andata nel dimenticatoio e, vive ancora però su quella generazione che la ha sperimentata sulla pelle!
Era il 1975, si era nel pieno degli anni di Piombo, l’Italia del cambiamento e del boom economico viveva una stagione buia, scossa da bombe, atti terroristici, sequestri, minacce, gambizzazioni e quanto altro, quando rosse e quando nere. E’ in un clima di terrore e terrorismo che il ministro della giustizia, appartenente al partito repubblicano italiano, Oronzo Reale crea quel controverso testo di legge in base alla quale si autorizzava la polizia a sparare nei casi in cui ne ravvisasse necessità operativa. La Legge Reale, 22 maggio 1975, n. 152 (GU n. 136 del 24 maggio 1975): Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, poi modificata con la legge n.533, 8 agosto 1977, abolendone di fatto l’art 5 (implicitamente abrogato secondo una delibera del 1978 dell’Ufficio centrale Referendario), viene approvata in Italia il 21 maggio 1975.
Il testo di Legge dava specifiche disposizioni:
- il diritto delle forze dell’ordine a fare impiego delle armi, qualora ne ravvisassero la necessità operativa, estendendolo ai casi di ordine pubblico,
- estendeva il ricorso alla custodia preventiva, sostituendo il precedente art 238 del codice di procedura penale, anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell’autorità giudiziaria.
- normava l’uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a non rendere riconoscibili i cittadini.
A seguito della Reale poi nasceranno in Italia i nuclei speciali antiterrorismo.In quegli anni la Legge Reale veniva vista come un’azione politica, comoda e semplice che aveva il compito di “spartiacque”.
Quel che pochi sanno è che questo testo prevede anche:
- l’art.4 rende possibile la perquisizione personale sul posto anche senza l’autorizzazione di un magistrato, in contrasto con l’art.13 della Costituzione. Il passaggio clou dell’articolo autorizza la polizia a perquisire “persone il cui atteggiamento o la cui presenza, in relazione a specifiche e concrete circostanze di luogo o di tempo, non appaiono giustificabili“. Inoltre, l’art.4 estende la definizione di “armi improprie”, prescrivendo l’arresto in flagranza di chiunque porti con sé “qualsiasi altro strumento, non considerato espressamente come arma da punta e da taglio, ma chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l’offesa alla persona”.
- l’art.5 vieta di partecipare a manifestazioni portando “caschi protettivi” o “con il volto in tutto o in parte coperto mediante l’impiego di qualunque mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona”. Questo reato viene punito con l’arresto da uno a sei mesi e con un’ammenda penale.
- infine, l’art.18 ripristina l’istituto fascista del “confino” per ragioni politiche. (luther Blisset net)
Pochi sanno, molti non sanno e probabilmente a questo punto non lo sa nemmeno Di Pietro, ad oggi in Italia seppure non applicati il Codice Rocco non è decaduto, i reati associativi esistono ancora, la stessa legge Reale e lo stesso decreto Cossiga non sono state abrogati.
Il dato di fatto è però che in Italia, la Legge Reale, nel primo periodo di applicazione ha esclusivamente portato alla svolta verso la clandestinità, non certo ad un limitare le tensioni politico sociali. Attualmente uno Stato democratico dovrebbe forse procedere verso l’abrogazione di leggi emergenziali.
Dice Di Pietro: ”Non è tempo di rimpalli ma di un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche per creare una legislazione speciale e specifica che introduca specifiche figure di reato, aggravamento dei reati e delle pene oggi previste, allargamento del fermo e dell’arresto, riti direttissimi che permettano in pochi giorni di arrivare a sentenza di primo grado”. Sul fronte preventivo secondo il leader idv dovrebbero essere inserite disposizioni “già sperimentate per gli ultrà sportivi”, come “il divieto di dimora in particolari giornate, o l’obbligo di dimora”.
E allora, da cittadini molti in queste ore si chiedono: abbiamo dinnanzi un membro dell’opposizione di centrosinistra o forse ci stiamo sbagliando? Nei fatti le maxi retate di queste ore, non sono altro che l’applicazione di leggi emergenziali di altri tempi.
E allora come risponderà la piazza? Cosa sarà di questa Italia? Perchè scriviamo e parliamo solo di frange estremiste e pochi, analizzano il fenomeno degli Indignados? Perchè in Italia non si prevede ma si sopprime esclusivamente? Perchè la polizia ha sbagliato? A Roma poteva esserci uno o più morti! Eppure l’unica idea che ha uno dei massimi leader del centrosinistra non è quella di prevenire simili atti ma di reprimere la libertà!