Un tipo quadrato, di poche parole, ma ben inquadrato, solido, diciamo. Un carattere spigoloso, forse un po’ troppo rigido, ma, in fondo in fondo, dal cuore tenero. Un fisico robusto, bello pieno. È abituato a viaggiare, fa proprio parte della sua natura, si vede. Penso sia americano, a sentire le sue amiche, sedute lì, accanto. Perché lui tace, guarda solo fuori dal finestrino, in silenzio. Eppure, a guardarlo bene, sembrerebbe alla mano. E anche pieno di risorse, proprio pieno zeppo, sì. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, beh, mi sembra un po’ pesante, ecco. Non legge, non dorme, non ascolta la musica, non smanetta con il telefono, semplicemente, siede, impettito, leggermente infastidito dal riflesso del sole sul finestrino, e aspetta di arrivare dove deve arrivare. Non cambia mai posizione, oscilla solo leggermente quando il vagone passa sopra uno scambio: non se lo aspettava, evidentemente, ma, a parte il leggero tremolio, non mi pare troppo infastidito. Arriva il controllore, verifica i biglietti delle due amiche americane e passa oltre, lo ignora. Sale una signora un po’ anziana, claudicante, lo guarda male, probabilmente vorrebbe sedersi al suo posto (“ah questi giovani di oggi!”, leggo nel suo sguardo), ma ce n’è un altro libero, più avanti, e procede oltre. Il treno rallenta, tra poco devo scendere, faccio appena in tempo a immortalarlo in una foto con il cellulare, per poterlo presentare anche a voi, il mio vicino di viaggio di oggi, un tipo quadrato, di poche parole. :-)