Di primo mattino.

La mattina per me è preziosa.
Anzi, preziosissima.
Talmente preziosa che mi alzo alle 6:15 pur di avere il tempo di fare tutto con calma.
IlMioAmore sostiene che sono lenta.
Io dico che sono diversamente rapida.
D'altronde sono mamma di Elisa detta La Veloce, oppure La Celere. Da qualcuno avrà pur preso.
Dicevo, mi alzo alle 6:15, alla seconda sveglia.
La prima è alle 6 in punto. Le mie sveglie sono sempre state puntate a orari le cui cifre sommate diano un multiplo di tre.
Sono pazza, ma questa è una pazzia che ho in comune con lui, ed è una delle cose in comune che ci siamo resi conto di avere.
Dicevo, mi alzo, vo in bagno, seguita da Attila che vuol farsi prendere in braccio mentre sono sul water, ronfando come un matto. Gatto amante del pissing che non è altro!
Mi peso, prendo le medicine mattutine, mi lavo, mi deodoro col roll-on, mi metto la crema idratante che richiede un tempo di asciugatura lunghetto prima di poter stendere il fondotinta.
Indosso l'orrenda vestaglia regalatami dal MioAmore a Natale 2010, quando ero mamma da poco più di due mesi.
"Mamma, non bisnonna!", dissi al MioAmore, che in realtà me l'aveva regalata per farmi star calda durante gli innumerevoli risvegli notturni, quando andavo nella gelida camera della Purulla in un gelido autunno.
Era tanto tempo prima che capissi la comodità di prenderla e portarmela nel lettone a puppare, anziché star scomoda per ore e ore sulla sedia a dondolo, con la sola compagnia del lampione in strada.
E' un indumento cessizzante al massimo, ma caldissimo, di questo gli do merito.
Dicevo, una volta indossata l'orrenda vestaglia vo in cucina, dove Attila mi sta già aspettando davanti alla sua ciotola.
Lo nutro, lo coccolo ancora un po', gli apro la porticina passagatto.
Inutilmente, perché se qualcuno di noi è nei paraggi lui vuole "uscire comodo", sicché si mette davanti alla portafinestra finché non ottiene il suo scopo.
Lui esce, io lo guardo salire sulla ringhiera del terrazzo, che annusa l'aria e pensa ai fatti suoi, riepilogando i suoi impegni della giornata.
Poi guardo la portafinestra della casa dall'altra parte della strada, l'unica con la luce accesa a quell'ora.
Prendo le vitamine, mi preparo il caffè, sistemo il sistemabile in cucina e in salotto (in particolare il secchiaio, che dev'essere sempre asciutto e pulito, anche se rispetto a qualche anno fa sono diventata un pochino più tollerante), bevo il caffè, scaldo il latte nel forno a microonde (prediligo la tazza con gli orsacchiotti che mi regalò B. ormai sedici natali fa), mi mangio i biscotti inzuppati e poi butto via il latte.
Mi ci vorrebbe un tè speciale, che faccia sì che i biscotti inzuppati sappiano di latte ma poi sia buono da bere come un tè.
Torno in bagno, mi lavo i denti, mi trucco, mi pettino.
Vo a svegliare la Purulla, con bacini e coccoline.
Scanso le imprecazioni del MioAmore contro la sveglia e la luce.
Ci mettiamo sul divano, per svegliarci comode e con calma.
Mi fermo ad ammirare la luce del giorno (sono ormai le 7:20).
Si alza anche IlMioAmore, con cui la piccola fa un mega abbraccio sul divano mentre io vado a vestirmi, almeno parzialmente.
Le dico che è ora di cambiarsi, la svesto e la rivesto, facciamo le buffe, si va giù (dalla taverna si accede al garage), si monta in auto e via, verso nuove e incredibili avventure.
Stamani la sveglia non ha suonato.
Il telefono si è spento nella notte (ha poco più di un mese di vita, ma i miei colleghi che ne sanno dicono che è normale), e quindi la sveglia non ha suonato.
Mi sono svegliata alle 7:20, con la sveglia del MioAmore.
Eppure... siamo riuscite a uscire di casa più o meno all'ora in cui usciamo di solito.
Siamo arrivate entrambe puntuali, lei all'asilo, con tanto di super abbracci e baci traccheggianti, e io al lavoro.
La sveglia di un Nokia del 1998 funzionava anche a telefono spento.
Un Android che pare un computer, no.
Comunque sia, IlMioAmore ha (quasi) sempre ragione.
Sono lenta.