Di privacy, social, web e intimità.

Da Chiara Lorenzetti

C’è ancora qualcuno che crede di riuscire a far rispettare la propria privacy una volta entrato nel web?
No, perché se ancora c’è, si faccia avanti che gli spiego una cosa: nel web la privacy non esiste, i dati vengono copiati da tutti e serviti su di un piatto d’argento per operazioni di marketing. Anche restringendo tutti i parametri, chiudendosi tra quattro mura, alcuni dati sensibili restano in chiaro e da lì, sparsi in ogni direzione, che si sia dato il consenso o no. E sono di complessa, direi impossibile cancellazione.

Quindi? Come fare?
Beh, basta non dire quello che non si vuole si sappia, no?
E dire quello che si vuole si sappia.

Io, come spesso ho detto, ho deciso di dare informazioni dei dati, ma di quelli che decido io, nella modalità che decido io, nella quantità che decido io. Ciò che c’è in rete di mio, a parte quello che non ho messo io, lo conosco e proprio perché lo conosco e ho deciso di pubblicarlo, posso controbatterlo in un eventuale contenzioso.

Che poi, di questi dati sensibili, che cosa se ne faranno mai le aziende?

Gli auguri di compleanno, ad esempio :)

Chiara