di Ugo Cundari
Stamperia del Valentino € 15,00
La tesi che Ugo Cundari espone in questo libro è quella che vuole il popolo napoletano votato da sempre alla velocità. Nel 425 a.C. i cursores si cimentavano nelle Lampadoforie in onore di Parthenope e sempre di corsa, nel borgo di pescatori che diventava città col passare dei secoli, andavano portantine e carrozze. Ai cocchieri forse sono dedicati i capitoli più interessanti e divertenti di questo libro; uomini rudi e ardimentosi, già perchè nel Cinquecento ci voleva un po di sana follia per guidare un calesse nei vicoli di Napoli, tanto cieco coraggio da perte dei pedoni per attraversare un incrocio (Sant'Andrea da Avellino e Santa Rita da Cascia proteggeteci voi!). Ma i napoletani sono stati anche i primi abitanti della penisola italiana a sfrecciare su di un treno, nel 1839 infatti si inaugurò la linea Napoli-Portici, 258 passeggeri in nove minuti venivano trasportati dal Corso Garibaldi (Via dei Fossi sotto i Borboni) a Portici. Sempre sotto i Borboni, i napoletani sperimentarono il primo ascensore, ideato da Gaetano Genovese per gli ospiti della Reggia di Caserta, e che dire dei viaggi in mongolfiera di Vincenzo Lunardi aeronauta lucchese partenopeo d'adozione capace d'incantare anche i regnanti inglesi, era il 13 settembre 1789 quando Maria Carolina e Ferdinando IV lo videro sparire nel cielo del Reame di Napoli grazie ad una diavoleria chiamata idrogeno!
Ma la velocità non può prescindere dalle automobili. Quante corse e quanti gran premi hanno divertito i napoletani! Il Gran Premio di Napoli (la piccola Montecarlo) vide misurarsi fra Agnano e la Cappella Cangiani gente come Giuseppe Farina, Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari, senza di menticare una delle gare più entusiasmanti la "Sorrento - Sant'Agata sui due Golfi" di cui Ugo Cundari ha raccolto la cronaca d'epoca di Ernesto Grassi, una chicca di giornalismo sportivo d'annata veramente gustosa.
Ma in questo saggio sulla velocità e i napoletani non potevano mancare le curiosità come: le gare podistiche organizzate dalla ditta Peroni con i partecipanti in grembiulone e vassoio con tanto di birra in partenza dal Gambrinus, l'istituzione nel 1861 del Corpo delle guardie municipali per regolamentare il caotico traffico di via Toledo dove lo schiassare della frusta sfrenava i cavalli degli sciaraballi e i portantini si offrivano di portare a "coscecauoglio" al costo di un grano i pedoni da un marciapiede all'altro. Infine la velocità massima, quella studiata dal fisico Antonio Barone nella superconduttività.
Un saggio questo di Cundari colto ed emozionante che ci aiuta ad approfondire altri aspetti della napoletanità che forse ai più erano sconosciuti.
di Luigi De Rosa
//Molla i freni! Non puoi?
Schiàntali, dunque,
che il polso del motore centuplichi i suoi slanci!
Urrrrà! Non più contatti con questa terra immonda!
lo me ne stacco alfine, ed agilmente volo
sull'inebriante fiume degli astri
che si gonfia in piena nel gran letto celeste!
di Filippo Tommaso Marinetti "All'automobile da corsa".
"Via dunque per Massalubrense, a Sant'Agata. Il percorso è quello che è, inutile illudersi: dieci chilometri in salita, a svolte, ad angoli, a gomiti, ad arzigogoli di strada. Passiamo in un colpo di vento, dietro una pirotecnica Maserati gialla. La via, sgombra di umani e di macchine, è stata messa a punto e corre...diaciamolo pure, l'abominevole luogo comune: corre mitragliata dal brecciolino tra due fitte d'ali di popolo..." di Ernesto Grassi, Riviera in Viaggio a Napoli 1920,l'intero articolo è riportato nel testo "Napoli piè veloce" di Ugo Cundari (Stamperia del Valentino, 2015)
Partenza della Gara automobilistica Sorrento - Sant'Agata sui due Golfi anni '20.
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