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Di quelle estati senza foto ai piedi

Creato il 21 agosto 2012 da Frankezze

Di quelle estati senza foto ai piedi

E se un giorno i piedi iniziassero a fotografarvi la faccia?

Erano gli anni ’90 e si andava al mare principalmente per 5 motivi:

1 leccare qualcosa/qualcuno
2 cercare di leccare qualcosa/qualcuno per futura amicizia informale
3 porre le basi per una leccata di qualcosa/qualcuno + mano sul culo nelle immediate vicinanze di amico/a invidioso
4 spericolate rovesciate sul bagnasciuga e conseguente selezione naturale fin da infanti
5 falò con canzoni dei Kinks, dove neanche a dirlo l’obiettivo era solo uno: cercare di non rimanere intrappolati nelle claustrofobiche fantasie solitarie e minimaliste, tipo strangers on this road we are on, we are not two we are one (ovvero scopare).

Di quelle estati senza foto ai piedi

Il piede di @KingofBologna

Poi venne l’epoca del Calippo Fizz, di quando si andava al mare per ottemperare l’ortodossa via della fallatio, quando i costumi da bagno erano tutti molto molto corti per volere postumo di un portaborse di Amintore Fanfani. Se l’estate prima eri riuscito ad appoggiare la mano sul culo di qualcuno/a (che non doveva essere un parente di primo grado, sia chiaro), poi saresti diventato rappresentante di istituto con considerevoli agevolazioni fiscali.

Poi venne il 1994, l’anno di Clerks di Kevin Smith, l’anno di Dummy dei Portishead, di Grace di Jeff Backley, di Monster dei Rem e di Vitalogy dei Pearl Jam.  Al mare si andava in vespa muniti di pinne, fucile ed occhiaie per via delle innumerevoli seghe dovute alla mancata leccata dell’estate prima. Si era felici per motivi futili, tipo Roberto Baggio o il THC nel sangue.

[Nel frattempo, in un desolatissima periferia giapponese, avveniva questo cruciale scambio: 日本 国博 士家 ovvero Tecnico1: che dici, ce la mettiamo la fotocamera nel telefonino? Tecnico2: Mah, mi sembra ‘na grande stronzata, però magari mi sbaglio. Stasera Bukkake?].

Arrivò 1998 e vi potrà sembrare strano, ma noi umani avevamo dei piedi, i ragazzi avevano dei piedi, le ragazze avevano dei piedi. Anche se non ci è rimasta testimonianza fotografica.

Gli anni 2000 li ricordiamo soprattutto per l’ingresso sulla piazza di Vasco Brondi. Già noi piccoli e tristi badly drawn boys si scopava pochissimo nei ’90, figurarsi dopo tutte quelle minchia di spiagge deturpate (delle quali, con sentito rammarico, non ci è arrivata alcuna testimonianza fotografica).

Poi venne il 2010, e ci si chiese: “ma se abbiamo dei piedi, perché cazzo non fotografarli, accidenti!”. E ne scoppiò una moda a tratti indecorosa e una sfilza indefinibile di serie televisive, tra cui vale la pena ricordare Mad Man, Glee, Pan Am, The Big C, Gossip Girl e le repliche estive di Forum.

Sulla scia di questo successo, Mediaword® iniziò a regalare Canon EOS come se piovesse e le lobby delle pedicure entrarono di diritto come 6° membro permanente nel consiglio di sicurezza dell’ONU.

Il 2011 fu segnato dal deciso ingresso nel mercato di Instagram®, un giochino sessuale grazie al quale puoi fotografare piedi con effetto ginocchia e cappuccini con effetto caviglie e condividerli con chi ti è più ecc ecc. Ebbe un enorme successo  nei quartieri ebrei di Manhattan e nella provincia sunnita di Ascoli Piceno.

Poi successe che in pochi mesi morirono tutti, come spesso accade nelle trilogie di Park Chan-wook.

[Giovedì scorso, nella stessa desolatissima periferia giapponese, avveniva questo significativo scambio: 日本国博士家 ovvero Tecnico1: Forte questo Bukkake, non me l'aspettavo. Tecnico2: Molto disponibile anche tua sorella, c’è da dire].


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