"Come sempre rispetto la divisione dei ruoli e non entro mai nel merito delle sentenze. Tuttavia devo sottolineare ancora una volta la lentezza delle procedure, inconciliabile con la realtà del mondo sportivo. Continuano ad emergere fantasmi del passato, casi pregressi in situazioni completamente mutate.
Ciò confonde l’opinione pubblica, mentre tutti gli indicatori mostrano che il ciclismo ha girato pagina e non merita questa gogna retroattiva. Oggi dovrebbe essere proposto come modello di rigore e di prevenzione nella lotta al doping. Resto in fiduciosa attesa che l’annunciata riforma della giustizia sportiva ponga fine a queste distorsioni".
(comunicato stampa FCI)