Magazine Diario personale

Di screenshot, dichiarazioni e ammende: la tua faccia è la tua reputazione!

Da Chiara Lorenzetti

Succede in questi giorni nella mia  città, così come succede ogni secondo nel web.
Una persona pubblica un commento in una pagina Facebook, un’altra persona ne fa uno screenshot e improvvisamente il commento si diffonde nella rete e diventa notizia e forca.

Un noto politico locale, sindaco di una piccola comunità montana, decide di pubblicare questo commento all’interno di una discussione su Facebook.

politica
Ho cancellato volutamente foto profilo e nome, perché è un conoscente e lo rispetto come persona, ma ha suscitato tale polverone in città che tutti ormai ne sanno.
Il politico, che si difende dicendo che questa frase non conta estrapolata dal contesto, ammettendo di aver scritto comunque una battuta infelice, rischia di perdere il posto di sindaco e l’accusa di incitamento all’odio razziale.

Quanto si rischia per una “battuta infelice”!
Quanto non si ragiona che Facebook, WordPress, sono muri sociali, visibili e duraturi; che se i vecchi dicevano “verba volant, scripta manent”, non dicevano  una stupidaggine, ma la pura verità.
I libri possono essere bruciati

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gli screenshot no!

Ne conservo anch’io di screenshot, come penso tutti noi, di alcuni fatti miei, e li conservo perché la maleducazione non paga, le offese non pagano. Nemmeno nei momenti di rabbia e di odio acceso.
Qui, sui social, come nella vita fuori, la nostra faccia è la nostra reputazione e siamo noi gli unici artefici di noi stessi. 

Chiara


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