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Di Titanic e di camicie di ciniglia fuxia nel 1998

Da Lazitellaacida
In questi giorni mi hanno fatto pensare al 1998.
Avevo 15 anni. Ero in seconda superiore. Avevo dato da poco il mio primo bacio. Quel giorno, indossavo pantaloni Miss Sixty neri, a zampa di elefante. Gli anfibi. Quelli tarocchi, non quelli che avevano tutte. I miei si chiamavano Logan. Ma non centravano nulla con Della Valle. Quasi sicuramente, visto che era una Grande Occasione Mondana, portavo pure la mia camicia di ciniglia fuxia preferita. Quella messa al matrimonio di mio cugino Enrico. Ero ancora ebbra dalla scorpacciata di Romeo + Juliet uscito forse l'anno prima. La raccolta di figurine, la raccolta di cartoline (ancora impressa la foto di Lui con un cigno in braccio), la raccolta di locandine, la raccolta di qualsiasi oggetto con impressa la sua faccia (il minipandorino nella scatola di latta, AD ESEMPIO). Noi, generazione delle nate nei primi anni '80, abbiamo avuto la fortuna di stupirci per effetti speciali quando erano veramente speciali e non all'ordine del giorno. Non c'era stato Harry Potter, non c'era stato Twilight e nemmeno High School Musical. Il nostro dio, nel 1998, era solo uno ed era bello, dio com'era bello, pareva che il suo viso fosse stato disegnato direttamente da Giotto, biondo e con la bocca di fragola come diceva un'altra in quel periodo, magro ed efebico come solo certi modelli di Jil Sander ora potrebbero essere. Il nostro dio, nel 1998, era Leonardo Di Caprio.
E in quell'anno, dio usciva con il film che gli avrebbe cambiato la carriera e a noi, svoltato l'esistenza. In quel periodo, al telegiornale, impazzavano servizi in cui si raccontava dell'isteria collettiva che seguiva l'uscita del film, delle decine di migliaia di ragazzine ammassate alle prime per poter cogliere solo un battito di ciglia di quel batuffolo di bellezza che era Leonardo. Dissero che in Italia il record era di una ragazzina che ha visto Titanic 11 volte. Era impossibile batterla (mi avrebbero rincoglionita di sberle se avessi chiesto di vederlo 11 volte), ma nel mio piccolo l'ho visto 4 volte. Una nel cinema grande del Capoluogo di Provincia. E tre, al Paesello. Lui, e i suoi capelli dorati a tendina. Lui, e quegli occhietti a mandorla. Lui, e quei lineamenti così dolci, quasi da femmina. Nel film Jack Dawson s'innamora di Una di Noi. Essì, Kate Winslet era una buzzicona all'epoca. Una faccia gonfia. Dicevano che l'avevano scelta per quello. Perché era una buzzicona. Perché così era l'ideale di bellezza ai primi del '900. Buzzicone con le bracciotte grosse e il doppio mento. Kate Winslet Una di Noi, adesso che si rivede in alta definizione, adesso che si guarda in 3D, c'ha i brividi. Kate Winslet, che dall'alto del suo essere stata una Figadomani, ora si guarda in blu ray e gongola perché dimagrita mentre Leonardo a forza di cibarsi di modelle e hot dog MAGARI SI E' LASCIATO UN PO' ANDARE. Ma che importa, noi lo ameremo sempre, anche quando sarà farcito e grasso come un tacchino al giorno del Ringraziamento. Lo amerò sempre. E come si fa a non amarlo quando fa la gara di sputi? E come si fa a non amarlo quando scarabocchia pesciolini sul pontile? E come si fa a non amarlo quando si mette lo smoking, quando la guarda con la bava alla bocca, quando tenta il baciamano? E poi quando ballano come pazzi? E quando a la ritrae con la collana sul divanetto in pieno durello? E quando si appannano i vetri della macchina nella quale riescono INSPIEGABILMENTE a fare l'amore? E quando si baciano sul pontile e lei indossa solo un abito di chiffon e un cappotto DI VELLUTO e fuori ci sono GLI ICEBERG? E quando lui è ammanettato al palo, quando sfugge agli spari di quello con la faccia da cattivo, quando scappano nell'ascensore, quando saltano in acqua e quando infine QUELLA VACCA GRASSA DI ROSE NON GLI LASCIA MANCO UNO SPAZIETTO SU QUELLA TRAVE DI LEGNO E LO LASCIA MUORIRE DI FREDDO NELLE GELIDE ACQUE DELL'ATLANTICO. Ho pianto. Ma nel mio essere cinicamente materialista ho pianto solo quando la Vecchia Rose, ormai dimagrita e accartocciata su se stessa, getta dalla nave usata dal team che ispeziona il relitto, il Cuore dell'Oceano. UN DIAMANTE CHE PESA PIU' DI LEI, DAL VALORE DEL PIL DEL KENYA, CHE IN 500 STANNO CERCANDO SU QUELLA NAVE. Ancora devo capire perché l'ha fatto. Ma per fortuna, il 14 settembre è uscito il DVD in Blu Ray e anche quello in 3D (LE BRACCIOTTE DI ROSE IN 3D, DIO COME GODO). E contengono un FINALE ALTERNATIVO. Capite? Un finale alternativo. Jake magari non muore! Magari usa Rose come materassino e non muore. Oppure, ancora meglio, si salvano e raggiungono terra ma finisce in una rivolta sociale come Raffaella Pavone Lanzetti e Gennarino Carunchio (“boddhana! boddhana industriale!”). E ora scusate, ma ho cose molto importanti da fare, come guardare in HD il doppio mento di Kate Winslet e gongolare della mia misera taglia 44.
Si ringrazia la 20th Century Fox per avermi fatto dono di cotanta roba ma soprattutto ringrazio per il libro con foto inedite che mi darà nuovo materiale con il quale pensare all'immaginaria vita felice che potrei avere con Leonardo se solo fossi una modella di Victoria's Secret. Di Titanic e di camicie di ciniglia fuxia nel 1998
Di Titanic e di camicie di ciniglia fuxia nel 1998
Di Titanic e di camicie di ciniglia fuxia nel 1998

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