Uscì. Quando la porta si chiuse, rividi per un attimo l’Altra, solitaria tra le montagne innevate. Poi chiusi il mio cuore a chiave, ci riuscii.
Andai a sedermi sulla mia poltrona sfondata.
Nessun animale amico uscì dal bosco.
Vidi però, appoggiata al muro, vicino alla luce, una falena. Le ali erano un arabesco di bruno e grigio, un ricamo fantastico. Era ferma, come nella bacheca di un entomologo, o come in un quadro.
-Hai niente da dirmi?- chiesi.
-Tanta bellezza per un attimo solo, per una sola notte- rispose.
-Sì, sei bellissima. Non avvicinarti troppo alla luce.
-Perché?
-Lo sai bene. Ti brucerai. So che vivi di notte. Domani lascerò la luce spenta.
-Io non posso dire ‘domani’-rispose lei.
[S. Benni, Di tutte le ricchezze]