Di Twitter, la versione telematica della prima elementare

Creato il 03 giugno 2014 da Pontomedusa @Pontomedusa

Ho scoperto che oggi compio un anno di presenza su Twitter.

In un anno, ho raccolto intorno alle mie sagge parole ben 10 followers.

Sicuramente sarà perché, lo ammetto, io Twitter non lo usare. Non ci scrivo quasi mai niente se non gli aggiornamenti di altri siti e, soprattutto, non so entrare nella logica da prima elementare “io faccio amico te se tu fai amico me”.

Infatti, se non usate Twitter forse non lo sapete, ma esiste tutto un sistema di voto di scambio, in cui ogni tanto qualche sconosciuto, che non si sa perché mai si debba interessare alle vostre cose, comincia a seguirvi. In realtà, è un segnale: anche voi dovete seguirlo, altrimenti dopo pochi giorni vi toglierà il suo favore.
I più infidi smettono comunque di seguirvi, ma dopo qualche mese, sperando che non ve ne accorgiate e quindi non gli rendiate pan per focaccia. Lo Spirito Guida (che in queste cagate è maestro) mi ha detto che esistono persino dei software che incrociano follower e followees per dirvi chi sono quelli che voi seguite ma che non seguono voi.

Ora, per me il senso di blog, Twitter e simili è che qualcuno legga, e magari addirittura apprezzi, quello che scrivo. Avere 200 followers che non si cagano di pezza quel che faccio per me ha valore pari a zero, quindi perché debba essere una situazione pervicacemente ricercata è al di sopra della mia comprensione.

Poi, con tutti questi followees di cui non ti frega niente, come scremi i tweet di quelli che magari ti interessano? Secondo me, alla fine li ignori tutti allo stesso modo.
Quindi Twitter è un luogo dove tutti parlano e nessuno ascolta. Proprio come una classe di prima elementare. O un dibattito televisivo presieduto da Massimo Giletti.


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