Di ultima neve, Speculoos e Assam (e di auguri, che è tempo!)

Da Lasere


Neve ancora alta, fuori, e nebbia densa a confondere ancor di più i contorni della mia campagna (ma tra poco sarà già ricordo: mentre scrivo sento che è arrivata la pioggia, a sciogliere e ricolorare).

Una breve passeggiata tra i filari della vigna, con gli stivali ai piedi di due numeri più grandi e il mio cane che nei giorni scorsi l’ha conosciuta per la prima volta, questa coltre abbagliante e silenziosa, e salta e corre e insegue palle di neve che non si capacita di come scompaiano non appena toccano terra (ho un cane grullissimo :-)), e mangia bacche di rosa canina e cacchine di coniglio con la stessa soddisfatta nonchalance.

Impronte di coniglio…

… e di apposito cano.

Eppure tocca inventarsi un modo per tenere a bada malinconia e insofferenza, mie compagne di sempre, ma che in questo periodo dell’anno danno spesso il meglio (il peggio!) di sé. Voglia improvvisa di impastare, di arrossarsi le guance sbirciando attraverso il vetro del forno, di inspirare profumi caldi e speziati, con il minor numero possibile di pensieri in testa…

Biscotto-terapia? E sia! La scelta ricade sugli Speculoos, biscotti tipici del nord Europa e di questo periodo in particolare, a ridosso di San Nicola; mi affido ad una ricetta tradizionale olandese condivisa da Sigrid alias Cavoletto di Bruxelles in un post di qualche anno fa: farina, burro, cannella, zucchero e poco altro: semplici semplici, ché di cose semplicissime ho bisogno (ma di soddisfazione!). Ve li lascio.

Ho drasticamente ridotto a un terzo le quantità, come quasi sempre faccio quando provo per la prima volta dei nuovi biscotti, e anche perché così se ne mangiano meno – questi son belli ricchi di burro! – e ci si godono anche di più (senza contare che non son proprio il tipo da passare tutto il pomeriggio a infornare teglie su teglie: in cucina mi scoccio velocissima ;-)

Ingredienti:
185 g di farina bianca (io ne ho usata anche un po’ integrale)
135 g di zucchero integrale di canna (io avevo in casa quello molto scuro e grezzo, in cristalli così piccoli da sembrare polvere tanto che tende a compattarsi in una massa unica, meravigliosamente aromatico; non so di preciso come si chiami ma ho scoperto che si chiama Mascobado ed è facile da trovare – è prodotto anche a marchio Coop, equo e solidale – e secondo me è l’ideale in questa ricetta! :-)
1 cucchiaio di cannella in polvere
70 g di burro morbido
25 g di latte
5 g di bicarbonato
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Mescolate tutti gli ingrendienti secchi, formate un buco al centro e versateci il latte e il burro a pezzetti che abbiate lasciato ad ammorbidirsi fuori dal frigo. Impastate con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto molto sbricioloso, che si legherà facilmente non appena inizierete ad impastarlo usando anche i palmi delle mani. Formate una palla dalla consistenza liscia, avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela in frigo per un’oretta. Poi stendete a 3-4 mm, tagliate in forme rettangolari (a me ispiravano una forma un po’ irregolare, perciò li ho tagliati col coltello) o come più preferite e mettete in forno caldo a 150° per una ventina di minuti. Una volta usciti dal forno e intiepiditi i biscotti dovranno risultare ben croccanti. Si conservano bene in una scatola di latta rivestita di carta da forno.

In casa li abbiam trovati ottimi: hanno un gusto intenso e particolarissimo, che non potrà non conquistare gli amanti della cannella come la sottoscritta, e scrocchiano che è un piacere.

Una personalità così spiccata e burrosa richiede come accompagnamento un tè sobrio ma con una buona corposità, che li sostenga e alleggerisca al contempo, esaltando il gusto di cannella senza però farsene sovrastare (ad ogni modo sappiate che son speciali anche con il caffè, eh!).

Ho scelto un buon tè nero indiano, un Assam Mangalam dai toni naturalmente fruttati e con note di legno e spezie che portano una leggera astringenza sul finale, perfetta per ripulire la bocca, che quasi quasi ci si può dimenticare di essersi appena rimpinzati di calorie ;-)

Provateli nei giorni festivi a venire, quando i pomeriggi si faranno più lunghi e teneri; o meglio ancora, già che siete qui, accomodatevi pure intorno a questo sgangherato tavolinetto di parole scritte, a sgranocchiarne un po’ insieme, a scaldarci le mani vicine attorno a tazze fumanti, in attesa che il Natale arrivi, ci stordisca un po’ con la sua inevitabile polverina magica, e di nuovo passi.

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Auguro a tutti un Natale di dolcezze, di buon tè e belle emozioni, e di piccoli desideri esauditi…

Buon Feste! :-)