3.200 euro, questa la cifra complessiva che avrebbe dovuto pagare per circa 40 multe da 80 euro il buon Marco Di Vaio. Capite bene 3.200 euro. Ma facciamo che fossero stati 10.000, 20.000, 30.000 che ne so.
Tu metti su una truffa, perche’ di questo si tratta, per non pagare queste cifre irrisorie per uno come lui, dal suo portafogli e soprattutto premiato poco tempo fa dal Comune di Bologna con il Nettuno d’oro, premio che viene conferito a persona che da lustro alla citta’.
Ma complimenti. Ovviamente e’ ancora tutto da accertare, ma vediamo cosa e’ accaduto.
Il bravo calciatore possiede una Porsche e con questa, poverino, aveva necessita’ di entrare nella zona a traffico limitato di Bologna. E per fare questo, poverino, non essendo autorizzato perche’ il suo pass, dato perche’ residente in quella zona, era scaduto.
Cosi’ gli vengono attribuite queste 40 multe in tre mesi, fine anno scorso, e poverino, cosa fa? manda qualcuno a pagare con i soldi delle sigarette? ma certo che no. Decide di fare ricorso, confermando che le multe devono essergli ritirate perche’ lui aveva a bordo dell’auto una persona della Societa’ sportiva affetta da handicap, e autorizzata al passaggio.
La signora in questione, interrogata dal procuratore, confermava che spesso veniva accompagnata dai calciatori al centro per alcune commissioni, ma che mai era stata accompagnata da Di Vaio.
Ora capite bene che questa cosa avra’ enfasi pari a zero, ma indica per me che la politica del furbetto e’ talmente radicata ormai nell’italiano che anche chi veramente potrebbe farne a meno non ci riesce, la cosa possiede il suo fascino.
Pensiamo a cosa diranno negli spogliatoi i compagni, a come potra’ essere deriso per la cifra con la quale molti di loro ci vanno a mangiare una sera, mettere in gioco la propria reputazione per una cosa di cosi’ basso profilo.
Ora il premio Nettuno e’ stato restituito in attesa che venga chiarita la sua posizione, che naturalmente e’ quella di essere in buona fede, e mi auguro che sia cosi’, ma la domanda e’ sempre la solita: c’e’ bisogno per un personaggio fortunato, famoso e ricco rendersi autore di una cosa del genere?