Certo, da troppo tempo anche a Fidenza il fare politica sembra preda di un meccanismo volto alla organizzazione degli odi.
Il motore di questa macchina degli odi consiste nell'uso 'del chiacchiericcio, del sentito dire, quasi sempre in anonimato, usando i commenti di Facebook o di qualche blog.
L'uso esteso del chiacchiericcio ha trasformato il confronto politico in una sorta di retorica dell'intransigenza, una sorta di guerra civile virtuale che contribuisce al discredito della politica.
Elemento costante è l'uso di argomenti pensati per schiacciare l'avversario, delegittimarlo, infangarlo e infine annientarlo.
Tutto il contrario di quanto dovrebbe avvenire.
Una democrazia acquista legittimità e consenso, se le decisioni sono il frutto di un processo deliberativo aperto e in grado di coinvolgere anche l'opposizione.
Al contrario, potrei portare a testimonianza decine di casi, a Fidenza la maggioranza di sinistra uscita dalle urne il giugno scorso, fa di tutto e di più per escludere le minoranze da qualsiasi coinvolgimento.
Anche nella vicenda Di Vittorio, per mesi, il Pd ha negato il dialogo richiesto dalle opposizioni, infilandosi nel tunnel del muso d'uro presentando il sindaco Massari come vittima del solito chiacchiericcio anonimo senza chiarire definitivamente lo stato dell'arte di un suo, ma non solo suo, conflitto di interessi sul quale si attendono chiarimenti.
Il resto è grasso che cola. Chiaro?
(cp)
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