Il sesso del nascituro è un elemento in grado di influenzare il rischio della futura madre di sviluppare il diabete gestazionale. I rischi aumentano infatti se il nascituro è di sesso maschile.
Una recente ricerca, realizzata dall’Università di Toronto e i cui risultati sono stati resi pubblici sul “Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism”, ha coinvolto un campione di 643mila future mamme, che hanno partorito il loro primogenito tra il 2000 e il 2010 per studiare i tassi di casi di diabete.
Lo studio ha messo in luce che nelle future mamme in attesa di un maschietto è maggiore il rischio di sviluppare il diabete gestazionale e che le donne in cui si manifesta, anche se aspettano una femmina, sono poi a più alto rischio di diagnosi di diabete di tipo 2 dopo il parto. Si ipotizza quindi che tali pazienti soffrivano di anomalie metaboliche sottostanti più gravi, che le hanno rese più propense a sviluppare il diabete gestazionale, anche senza l’effetto aggiunto legato al sesso del nascituro. I ricercatori affermano inoltre che tali risultati sembrano indicare che, attraverso il bambino, è possibile comprendere meglio lo stato di salute della futura mamma, prevedendo eventuali rischi di patologie dopo la gravidanza.
Tra l’1 e il 14% delle donne incinte sviluppa il diabete gestazionale, una patologia che accresce il rischio di ipertensione e aumenta le probabilità di dover effettuare un parto cesareo o pretermine o di eventuali complicanze durante il parto per il peso abbondante del bambino. Si parla di diabete gestazionale quando il sangue di una donna in dolce attesa presenta livelli più elevati di glucosio o di zucchero rispetto al normale. Le future mamme che sviluppano questa patologia hanno poi un rischio più alto di soffrire, dopo il parto, di diabete di tipo. I ricercatori hanno ipotizzato che il diabete gestazionale sia il risultato di una combinazione di anomalie metaboliche nella donna e di mutamenti temporanei che avvengono durante il periodo della gravidanza.
Fonte: “Bimbi Sani & Belli”