Diagnosi problemi alla prostata dalla forma del flusso di urina

Creato il 29 ottobre 2012 da Laprostata @espriweb

La forma del flusso di urina di un uomo potrebbe essere utilizzato per diagnosticare i problemi della prostata. Dei ricercatori hanno scoperto che gli uomini sani presentano caratteristici flussi di urina a forma di spirale. Con l’applicazione di un nuovo metodo di calcolo di fluidodinamica questi studiosi sono ora in grado di dimostrare per la prima volta che la forma del flusso di urina può essere utilizzato come uno strumento diagnostico. L’uroflussometria, un esame che valuta il flusso urinario durante la minzione, viene utilizzata da circa 50 anni per la diagnosi di una vasta gamma di condizioni urinarie, incluse patologie neuromuscolari e ostruzioni della vescica.

Con il passare del tempo, sono state sviluppate diverse procedure grazie alle quali misurare il flusso di urina, alcune basate su metodi gravimetrici (con pesatura delle urine) e altri basati su tecniche più complesse che studiano la portata dell’urina versata su un disco rotante. Nuovi studi sono stati condotti, invece, per capire se anche la forma del flusso potesse risultare d’aiuto. E’ un errore comune pensare che la forma del flusso dell’urina maschile sia determinata dalla forma a spirale dell’uretra. In realtà, essa dipende da una tensione superficiale condizionata dalla portata e dalla forma dell’uscita uretrale.

Attraverso i loro studi, i ricercatori hanno scoperto che, in presenza di una sana apertura uretrale, la lunghezza d’onda è direttamente e positivamente correlata al tasso del flusso di urina. Questi due parametri possono essere utilizzati per determinare la velocità del flusso e la scarsa dilatazione uretrale. La bassa portata è attualmente utilizzata come indicatore principale di problemi urologici e di scarsa dilatazione uretrale, i quali possono essere il risultato di un’atrofia uretrale o di una costrizione.

Per verificare l’applicabilità della loro teoria, i ricercatori hanno reclutato 60 volontari sani (età media 26 anni) e 60 uomini con problemi di flusso urinario (età media 67 anni). E’ stato loro chiesto di stimare la massima lunghezza d’onda del loro flusso di urina in millimetri e di misurare il tasso del picco del flusso con un misuratore di flusso urinario. Per quanto riguarda i volontari sani, è stata riscontrata una significativa correlazione positiva fra il tasso di picco del flusso e la lunghezza d’onda massima stimata.

Al contrario, gli uomini con problemi di flusso di urina hanno mostrato una variazione sostanziale delle stesse misure. Questa tecnica non permette di comprendere le cause di una portata bassa, ma può essere utile per stabilire se monitorare un paziente per un periodo prolungato di tempo.

Le tecniche attuali, anche se molto precise, sono complesse e costose e devono essere applicate in clinica. Questo nuovo metodo, invece, può essere utilizzato facilmente in casa.