I giovani oggi vivono un forte disagio che si riflette nei rapporti famigliari dove si rilevano numerosi conflitti con i genitori, e la tendenza a isolarsi e a non parlare con gli adulti. Queste situazioni di disagio, che sfociano in situazioni di disagio anche sociale come baby gangs, abuso di droghe e di alcolici, anoressia, bulimia, suicidio, ecc.
C'è il bisogno pedagogico di dover aiutare i giovani a sviluppare capacità di relazione.
Infatti è nella relazione con l’altro, con i coetanei, e con gli adulti, che è possibile recuperare la "capacità progettuale", importante per ricostruire il senso delle esperienze vissute, ma anche per costruire il proprio futuro; cioè per dirla in altre parole, "creare la propria identità come persona".
All'interno del contesto famigliare, per aiutare i giovani a costruire una personale capacità di relazione, è necessario agire sui genitori che sono in contatto con i giovani.
E' compito dei genitori, in qualità di adulti, che devono fornire loro tutto il sostegno, comunicare loro tutto l'interesse e il loro amore. E non succede viceversa.
C’è bisogno di formare genitori che siano adulti che sappiano essere testimoni credibili, capaci di aiutare i giovani figli a orientarsi tra le tante opportunità che incontrano, a darsi priorità di valore, genitori capaci di rispondere alla domanda di senso posta dai giovani, di dare un significato alla convivenza, dare una prospettiva, un orizzonte a cui porre lo sguardo.
E il genitore, per entrare nel mondo dei giovani, deve essere capace di essere costruttore e promotore di relazione, essere un testimone eccellente che possa ispirare un modello di vita stimolante per i figli.
Per risolvere o, meglio, prevenire le situazioni di disagio, la relazione ha bisogno di creare un rapporto forte, qualificante tra due o più persone.
Il giovane è già una persona con tutti i bisogni, le aspettative e le potenzialità di un adulto. Bisogna tener conto del potenziale, delle capacità e delle competenze dei propri figli, che se non valorizzate si traducono in una visione negativa, in una sorta di abbandono, in un vero e proprio disagio per i giovani che non riescono a sviluppare le proprie capacità e non esprimono il proprio valore.
Ciò significa che l'incontro tra genitori e figli è fondamentale per la costruzione di giovani e futuri adulti realizzati e sicuri di sé, ma alla base di questo incontro c'è la volontà dei genitori di voler costruire un rapporto comunicativo con i propri figli, non conflittuale, ma che sia un rapporto d'amore.