Diamanti

Da Pamirilla



Ho sentito dire qualche giorno fa, alla televisione, che in Iacuzia (che è una regione della Russia, fertile ma non produttrice di vasche idro-massaggio, come frettolosamente ed erroneamente ipotizzato in un primo momento) è stato trovato un diamante enorme. Una bella noce di circa tre centimetri per due ed un valore enorme. Molti si spiegheranno facilmente perché, io che non amo le cose futili e men che mai pietre e gioielli faccio fatica. (lo so, sono un esemplare anomalo).
Ma veramente “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze”…..????

In rete, invece, mi è capitato di imbattermi in una diatriba blogger-culinaria su questi diamanti di Hermè, o presunti di Hermè o….poco importa. (Un saluto davvero affettuoso ad Ornella/Ammodomio che ha risolto la querelle con eleganza e mio divertimento). Per quanto mi riguarda questi sono pasticcini fondenti, senza uova, che acquistano particolare consistenza e spessore grazie alla lavorazione specifica degli ingredienti ed alla consistente quantità di burro. Ne ho fatti di buonissimi con le noci, con le mandorle, con il limone, lime e zenzero e con fave di cacao. Hermè? Gli ha dato senz’altro un nome evocativo ed accattivante, chi abbia inventato la ricetta base davvero, non lo so. Ma credo che raramente il segreto di una ricetta la si trovi nella lista degli ingredienti.
Quanto possano essere patetiche, poi, certe polemiche………lasciamo perdere.
Molti anni fa trovai un libricino da mille lire in un sottopassaggio nel centro di Roma e lì vi è pubblicata una ricetta simile. Dallo schema base di questa ricetta e applicando le nozioni di pasticceria professionale apprese dallo studio, ho tratto tutte le modifiche di cui dicevo prima. Autore del librino: ignoto. Tutto sommato sono parecchio ignota anche io.

Come sono i dolci di Hermè? Potreste saperlo solo assaggiandoli, l’avete mai fatto?
Ma per diventare un semi-dio come gli Hermè, i Felder o le Nigella che amate tanto servono le ricette e bastano quelle o ci vuole ben altro? Forse bisogna saper trasformare un pasticcino in un Diamante, ecco cosa.
E potreste finire per amare qualcuno alla follia senza conoscerlo ne’ aver mai assaggiato i suoi piatti, purché l’edizione in libreria sia sufficientemente de-lux.

Di Faber, invece, che pensare: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” ???
È vero, i diamanti non sono semi e non generano vita. Nascono al buio, nel profondo delle miniere. Nascono dalla morte di chi li cerca. Sono spesso trafficati in maniera illecita e legati ad affari sporchi. Ma lavorati solo da mani sapienti devono, per forza, assorbire qualcosa di speciale. Lavorati da mani d’artista possono diventare opere d’arte di incomparabile bellezza. O un utile taglierino per il vetro.
Che amici sono questi diamanti? Ci si può fidare?
Sono belli da lasciare senza fiato. Sostanzialmente inutili. E così terribilmente cari!!!!!!

Beh, un diamante è per sempre. Di quante cose potreste dire lo stesso?
Vi piacerebbe, no, poter pensare di avere qualcosa per sempre? Certo che si.

Ma ci sono giorni in cui mi capita di trovare la mia immagine riflessa in occhi innamorati e penso che, sì, la mia vita è un Diamante.

L’Amore è per sempre?
E da dove nasce, da un fiore o dal raggio puro ed intenso riflesso da un diamante, all’improvviso?

Eccovi la ricetta….o la lista degli ingredienti (!!).
Occhio al procedimento.
Per il look mi piace questa veste “imbrillantinata” di zucchero semolato quindi grazie ad Ornella per averla postata e fatta conoscere.

quella che segue è la ricetta come la faccio io, per circa 60 pasticcini.

350g di farina
20g di cacao
250g di burro
100g di zucchero a velo
Vaniglia in polvere
Rum
Zucchero semolato q.b

Lavorate il burro con lo zucchero a velo in una crema sofficissima e spumosa. Quindi unite la farina setacciata con il cacao e la vaniglia e poi unite un tappo di rum. Formate un salamino di circa 2 centimetri e mezzo di diametro e fatelo freddare in frigorifero. Passate l’impasto sullo zucchero semolato e fatelo aderire bene poi tagliate i biscotti ad uno spessore di circa un centimetro.
Cuocete a 180° per circa 15 minuti.


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