RECENSIONE Il regista e sceneggiatore di Shameless, nonché produttore di Mildred’s Piece e ER, tra gli altri, esordisce al cinema nel triplice ruolo di regista, sceneggiatore e produttore con un film di grandissima attualità che affronta in modo serio e convincente il tema della disoccupazione. Il film ci mostra benissimo come l’uomo che perde lavoro perde tutto, dignità in primis, in una società capitalista basata interamente sul lavoro. Solo gli affetti possono salvarlo. Bobby ha dalla sua parte moglie, figli, parenti ed ex colleghi amorevoli che l’aiuteranno, ma purtroppo non per tutti è così. Ma il film è tutt’altro che buonista: dipinge in modo spietato le dinamiche aziendali e ci mostra anche coloro che non ce la fanno a reggere il peso della disoccupazione. Una buona sceneggiatura e un buon cast aggiungono valore a un film assolutamente impedibile, da noi uscito naturalmente solo in Tv, dopo aver floppato anche negli Usa, nel gennaio 2011, per i temi troppo seri affrontati. Bellissima la frase di lancio: "In America diamo le nostre vita al lavoro, è giunto il momento di riprendercele indietro." Verissimo, ma senza lavoro non si vive. VOTO: 8-
Diamo le nostre vita al lavoro, è giunto il momento di riprendercele indietro.
Creato il 28 giugno 2013 da PersogiadisuoRECENSIONE Il regista e sceneggiatore di Shameless, nonché produttore di Mildred’s Piece e ER, tra gli altri, esordisce al cinema nel triplice ruolo di regista, sceneggiatore e produttore con un film di grandissima attualità che affronta in modo serio e convincente il tema della disoccupazione. Il film ci mostra benissimo come l’uomo che perde lavoro perde tutto, dignità in primis, in una società capitalista basata interamente sul lavoro. Solo gli affetti possono salvarlo. Bobby ha dalla sua parte moglie, figli, parenti ed ex colleghi amorevoli che l’aiuteranno, ma purtroppo non per tutti è così. Ma il film è tutt’altro che buonista: dipinge in modo spietato le dinamiche aziendali e ci mostra anche coloro che non ce la fanno a reggere il peso della disoccupazione. Una buona sceneggiatura e un buon cast aggiungono valore a un film assolutamente impedibile, da noi uscito naturalmente solo in Tv, dopo aver floppato anche negli Usa, nel gennaio 2011, per i temi troppo seri affrontati. Bellissima la frase di lancio: "In America diamo le nostre vita al lavoro, è giunto il momento di riprendercele indietro." Verissimo, ma senza lavoro non si vive. VOTO: 8-
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