Viviamo con i pregiudizi incollati nella testa, ci imponiamo di comprendere e definire tutto quanto accade, decidiamo che alcune cose non vanno come vorremmo. Siamo noi, solo e unicamente noi a fare tutto questo. Lottiamo, ci arrabbiamo, soffriamo quando basterebbe semplicemente aprirsi, concentrarsi sulle opportunità, risolvere le piccole questioni, cambiare rotta, godere degli attimi di felicità e non farsi domande sul futuro.
Definire quello che ci accade o, peggio ancora, catalogarlo in uno schema, non ha alcun senso se non quello di farci stare male. Tutto è perfetto e tutto accade per un motivo. Questo non significa che non dobbiamo provare dolore o che si possa peccare di superficialità. Il dolore esiste, va preso con consapevolezza, elaborato e poi lasciato andare. Questa è la chiave: lasciare andare. Ci avrà rafforzati e reso più consapevoli. Se lo tratteniamo ci rende solo più deboli e vulnerabili.
Con il senno di poi ci si rende sempre conto di come si siano buttati all’aria interi anni di vita dietro a un dolore o a una situazione che ci appariva incomprensibile. Il tempo spiega tutto. Però quando ciò accade potremmo aver perso attimi meravigliosi e opportunità per essere felici.
Diamoci, quindi, il permesso di essere felici. Liberiamoci dei pregiudizi e delle aspettative. Lasciamo andare il dolore, seguiamo i sogni, apriamoci al nuovo e, soprattutto, facciamo tutto con un sorriso. Viviamo, semplicemente.